Gazzetti (Pd): Sagra dei Baccelli, come salvare una festa sopravvissuta a due guerre

Alcune righe per lanciare un appello all’amministrazione comunale di Livorno. Un appello che riguarda la sagra dei baccelli ed il suo tradizionale svolgimento. Sarebbe facile usare toni da campagna elettorale del tipo che la sagra è sopravvissuta a due guerre mondiali ed ora invece deve “arrendersi” ai 5 Stelle, sarebbe facile…ma inutile. L’interesse al bene comune deve essere quello di individuare i problemi e cercare di risolverli e credo che anche stavolta possa essere fatto un ulteriore sforzo in questa direzione.

Gli organizzatori chiedono di poter utilizzare, come sempre, anche un tratto di via di Salviano, mentre l’amministrazione fa leva su questioni di sicurezza che naturalmente devono valere per tutti: questioni che non credo, ma potrei sbagliarmi, siano state sollevate nel caso specifico dalla Protezione Civile. Credo anzi che le stesse competenze e professionalità presenti all’interno della Amministrazione Comunale possano essere determinanti per indicare quella soluzione che permetta di trovare la “quadratura del cerchio”, mettendo in atto gli accorgimenti necessari, se ci fosse la volontà della giunta, di far svolgere la sagra come tradizione vuole.

Questo era probabilmente il lavoro che doveva essere svolto in precedenza e che sicuramente sarà stato fatto, ma a giudicare dalla situazione raccontata dalla stampa resta il dubbio che da febbraio ad oggi potesse essere trovata una soluzione che rispondesse alle diverse esigenze.

Anche perché la sagra dei baccelli non è soltanto…baccelli. Questa festa, visitata ogni anno da migliaia di persone, è, infatti, ben più di un evento popolare e folkloristico. Da molto tempo ormai le iniziative promosse dagli organizzatori hanno permesso di richiamare l’attenzione anche sull’antichissima storia del territorio di Salviano, dove la presenza umana risale addirittura al Paleolitico superiore arcaico, come evidenziarono mostre e pubblicazioni curate proprio in occasioni di questa festa che deve essere tutt’altro che snobbata.

Come sicuramente merita grandissimo rispetto anche la storia della Pieve di San Martino, la cui attestazione più antica risale, pensate, al 1063 pur essendo probabilmente già esistente almeno dal secolo X. Tutte queste cose io, come moltissime altre persone, le abbiamo scoperte e capite proprio grazie alla sagra dei baccelli che ha sempre saputo coinvolgere anche le giovani generazioni in questo sforzo di divulgazione e conoscenza. Una festa che dunque ha contribuito a dare un’anima ed un’identità a questa parte di territorio cittadino livornese. A questo si aggiunge anche il fatto che questa sagra rappresenta forse l’occasione migliore per valorizzare i temi legati all’agricoltura biologica, alla filiera corta, al chilometro zero  e più in generale alle buone e corrette abitudini alimentari, guardando con un occhio di riguardo, come sempre, alle giovani generazioni.

Senza dimenticare anche l’attenzione rivolta allo sport giovanile come ad esempio il ciclismo, a proposito…800 euro per la transenne sono veramente troppi per una società sportiva che vive di volontariato e che rischia di non poter cosi svolgere una gara ciclistica attesa ed anch’essa importante. In conclusione spero che l’Amministrazione Comunale rifletta e dimostri capacità di ascolto tentando di porre rimedio a quello che in molti non vorrebbero fosse un errore di sottovalutazione. Spero, comunque, che il prossimo anno la sagra dei baccelli torni più bella di prima. Del resto, come si dice, sbagliare è umano, ma perseverare sarebbe veramente diabolico.

Francesco Gazzetti, candidato Pd alle Elezioni Regionali 2015

 

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