Gay Pride a Livorno? Stanchi di elemosinare un diritto basilare

E meno male siamo tutti Compagni. Scrivo più per uno sfogo che per altro, non pretendo che il mio pensiero sia condiviso o rispettato, ma sono rimasto davvero sconvolto nel leggere i commenti inerenti il vostro articolo sul Gay Pride a Livorno.
È vero che alla parola gay si scatena sempre un putiferio ma mi illudevo che una città come Livorno non fosse così ottusa…..e invece. Molti etero che urlano alla vergogna che trovano disdicevole tale manifestazione forse non hanno ben chiare alcune cose. I gay sono persone normali, si può nascere biondi, maschi o femmine, alti o bassi e si nasce gay…..non si diventa, chi vorrebbe diventare gay in una città che ,dice di essere aperta e rispettosa, quando poi ha una mentalità da Medioevo?
A Livorno ci sono persone gay, lesbiche o transessuali che vivono, pagano le tasse, lavorano come tutti gli etero ma al contrario di queste persone non hanno alcun diritto. Non possono avere una casa popolare, non possono accedere ad un mutuo agevolato, non possono usufruire della pensione del proprio partner si sta in un limbo. Però a Livorno siamo Compagni e ci si vole tutti bene! Concludo questo sfogo dicendo che aprire la mente al diverso( evitate battute scontate) potrà soltanto arricchirci come persone che vivono in una città che ora come ora, personalmente parlando, si sta dimostrando chiusa e ottusa. Con questo sfogo nessuno cambierà la sua opinione però sono stufo di dover elemosinare un diritto basilare che è il riconoscimento dei miei diritti.
Emanuele

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