Ex Caserma: staccata l’acqua in una casa occupata. Al via il presidio. Asa risponde
Stamani, 23 dicembre, due operai di Asa Spa insieme ad alcuni impiegati si sono presentati presso l’abitazione occupata in via Firenze e hanno interrotto senza preavviso la fornitura di acqua alle famiglie. Da qualche giorno in quello stabile sono ospiti anche due bambine appena nate di 2 e 4 mesi di cui una soffre di problemi respiratori. Alle nostre domande gli impiegati hanno risposto ridendo e dicendoci che a loro non importava nulla di questa situazione. Questa è il “regalo” di natale che Asa Spa ha voluto fare a persone che hanno perso il lavoro ( uno di loro era dipendente del cantiere fino a qualche mese fa) e si trovano in grave difficoltà e lottano disperatamente per la propria dignità. Purtroppo non è l’unico caso che conosciamo. Una ragazza madre, sotto sfratto per morosità, ha subito lo stesso trattamento, nonostante lo sfratto non sia ancora esecutivo. Da mesi va a prendere l’acqua con delle taniche per poter lavare la sua figlia piccola. Ma il problema non è solo questo. Da quando il servizio è stato privatizzato la gestione è cambiata radicalmente. Non bastano le bollette triplicate e neanche il 7% in più che gli utenti pagano in bolletta per far arricchire i soci privati, adesso si inizia anche a negare un diritto universale come quello dell’accesso all’acqua potabile. Inoltre gli occupanti sarebbero disposti anche a pagare una crifra simblica ma “legalmente” non è possibile. Invitiamo tutti e tutte a partecipare al presidio di domani, martedì 24 dicembre alle ore 9, presso la sede di Asa Spa in via del Gazometro. Perchè in una città normale non è possibile che a delle famiglie con figli appena nati sia negato un diritto fondamentale come l’accesso all’acqua. Perchè il servizio sia immediatamente ripubblicizzato. Perchè sia rispettato il referendum del giugno 2011
Comitati autonomi Ex Caserma Occupata
ASA RISPONDE
A seguito di una telefonata ricevuta da parte delle Autorità di Polizia riguardante la possibile manomissione del contatore, ASA è stata chiamata a verificare le condizioni di sicurezza dell’abitazione segnalata. I tecnici di ASA, verificata la manomissione del contatore acqua, hanno provveduto a ripristinare la chiusura dello stesso come precedentemente richiesto dalla proprietà eseguendo pertanto quanto dovuto a norma di regolamento. Tuttavia, dopo avere appreso le condizioni nelle quali il servizio sarebbe stato usufruito dagli occupanti, la Dirigenza di ASA ha assunto la decisione di operare un allacciamento temporaneo erogando il servizio. Il comportamento di ASA deve essere rispettoso delle regole al fine di non discriminare tra i clienti ma, come in tutti i casi socialmente rilevanti, non può che essere improntato alla comprensione e alla collaborazione con le Istituzioni Locali e le Autorità Sanitarie e di Polizia. Per evitare situazioni di questo tipo chiederemo ad AIT (Autorità Idrica Toscana) che istituisca una forma di coordinamento tra Gestori e Servizi Sociali al fine di mettere i primi in condizione di valutare le situazioni di difficoltà e disagio nel rispetto degli altri utenti. Le polemiche relative al ruolo pubblico o privato appaiono pertanto del tutto strumentali essendo palesemente infondate le affermazioni relative. Esse gettano un’ombra sul caso medesimo che sembra essere utilizzato a fini diversi da quelli strettamente sociali e umanitari che sono stati invece valutati dall’Azienda.
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