“Energie rinnovabili per elettrificare le banchine”

Abbiamo appreso, da recenti notizie diffuse a mezzo stampa, che i lavori di elettrificazione della banchina Sgarallino sono quasi del tutto ultimati e che tra poco sarà effettuato il collaudo dell’impianto, usufruendo di una nave militare che sarà presente nel Porto di Livorno nei giorni del Tan, il Trofeo Accademia Navale.
Da quanto dichiarato si legge, correttamente, dei grandi benefici ambientali che la messa in funzione e l’utilizzo dell’impianto porteranno sia alle navi sia alla qualità dell’aria di Livorno che, per via della presenza del porto, subisce da sempre gli scarichi dei fumaioli delle navi, ferme a banchina per intere giornate con i motori ausiliari accesi per mantenere in funzione i servizi elettrici di bordo.
Leggiamo però anche i forti dubbi sull’effettivo utilizzo dell’impianto, descritto a volte come “troppo avveniristico” per il bacino del Mediterraneo; e questo perché le grandi compagnie di servizio passeggeri – sia traghetti che crociere – che fanno scalo a Livorno non sono ancora dotate degli impianti di bordo necessari a ricevere l’alimentazione elettrica da terra, né appaiono molto interessate ad adeguarsi a tali servizi innovativi.

Tutte le politiche portuali europee guardano – e i relativi investimenti debbono guardare – al futuro: non quello immediato ma quello a lungo termine. Ma se, oggi, le grandi compagnie non sembrano particolarmente interessate a ridurre l’inquinamento che producono in porti e città, potrebbero essere forse interessate a ridurre i costi di stazionamento a banchina.
Il progetto di elettrificazione del Porto di Livorno coinvolge Enel in quanto fornitore di energia elettrica all’impianto: non è difficile supporre, pur non avendo riscontri reali sulle tariffe che saranno applicate per l’alimentazione da terra delle navi, che si tratterà di cifre ragguardevoli. Se poi vi si aggiungono gli investimenti che le compagnie dovranno stanziare per modificare gli impianti di bordo, si capisce quanto poco incentivate esse siano.

L’energia dell’impianto di elettrificazione, però, potrebbe essere prodotta tramite fonti rinnovabili: se così fosse i costi di fornitura si abbatterebbero fino al 70% rispetto a quelli di acquisto da Enel, offrendo quindi un servizio non solo molto competitivo ma anche incentivante per lo stazionamento a banchina.
In questo contesto riteniamo necessario chiedere all’Autorità Portuale di Livorno e alla Regione Toscana (co-finanziatrice del progetto di elettrificazione) se esista o meno la volontà di attuare ulteriori eventuali progetti per impianti di autoproduzione energetica da fonti rinnovabili (sole e vento nel porto certamente non mancano!), considerando tra l’altro l’imminenza degli accordi di programma per la crisi della città.
??#‎BuongiornoLivorno‬ ritiene sia giunto il momento di un cambio di paradigma anche su questi temi, che non devono essere considerati marginali rispetto allo sviluppo del Porto di cui tanto abbiamo discusso in questi ultimi tempi: bisogna puntare a progetti per investire nelle infrastrutture energetiche con fonti rinnovabili, per aumentare la competitività del nostro scalo, per attrarre maggiori flussi di traffici, per creare lavoro e salvaguardare l’ambiente in cui viviamo.

Lorenzo Partesotti – Direttivo #BuongiornoLivorno

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