Emergenza abitativa. "Noi da un giorno all'altro in mezzo a una strada. Ecco perché occupiamo"

Molte famiglie in questi ultimi anni sono in difficoltà economiche sempre maggiori. Molte sono passate velocemente da una vita serena, anche se semplice e con le difficoltà che tutti possiamo incontrare, al ritrovarsi a perdere tutto. Prima il lavoro, e con esso ogni piccola sicurezza quotidiana fino a quella più importante dagli inizi dei tempi, un bisogno primordiale, la propria casa, frutto di anni di sacrifici, che tutti noi abbiamo compiuto per poterla, magari, lasciare un giorno come unico bene ai nostri figli. Così, da un giorno all’altro, molti di noi si sono ritrovati in mezzo ad una strada. Chi da solo, chi con dei figli che stanno studiando per poter costruire un percorso di vita, chi con bambini piccoli, se non neonati.

Le istituzioni rispondono con i loro tempi, troppo lunghi rispetto ai tempi della vita reale, con criteri a volte opinabili e non riescono a dare un aiuto concreto a tutti coloro che ne hanno bisogno. Noi facciamo parte di queste persone che per questo motivo si sono viste costrette a prendere una decisione che non avrebbero mai pensato di dover prendere, occupare alcune strutture pubbliche inutilizzate e abbandonate a se stesse. Qua noi abbiamo cominciato a vivere con persone che non conoscevamo, condividendo parte della nostra vita, aiutandoci e sostenendoci. Con le nostre mani, ognuno con le proprie conoscenze e i propri mezzi, cerchiamo di portare migliorie alla nostra nuova dimora. Diamo cosi un tetto ai nostri figli senza dimenticare i nostri amici animali che hanno condiviso la vita con noi e continuano ad accompagnarci nelle difficoltà e dai quali non ci separeremo. Per quanto innaturale possa essere questo è la nostra casa e la sola sicurezza che abbiamo, il posto dove i nostri figli possono dormire, mangiare, crescere e studiare, finché le istituzioni non riusciranno a darci una vera casa.

Noi vorremmo sapere, siamo veramente condannabili per questo?

Sono da condannare e perseguire le persone che cercano di aiutare materialmente chi ha bisogno, organizzandosi per trovare abiti, cibo e tutto il necessario per i più piccoli, che lottano ogni giorno senza nessun interesse lucrativo, cercando solo di far conoscere all’opinione pubblica e alle istituzioni stesse, a volte latitanti o dormienti, quella che ormai e’ la cruda realtà di moltissimi cittadini onesti e cercano di far cambiare le cose? m

Noi diciamo NO, non e’ giusto perché l’ignoranza condanna. La conoscenza apre i cuori e la mente e fa si che tutti si mobilitino per fare qualcosa.

Le firme:

Serena Olivieri

Luca Campani

Elisa Camici

Mario Camici

Dana Camiciova

Veronica Herrera

Blea Najua

Carraro Ardelio

Mila Ottolenghi

Jorge Lopez

Martin Vasquez

Ermira Shahini

Palombo Jessica

Riccardo Mennaia

Cecilia Vasquez

 

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