“Edilizia in crisi, investire nell’ospedale”

La Fillea Cgil territoriale interviene per denunciare una grave crisi del settore edile nell’intera provincia che, però, potrebbe trovare ossigeno nel settore delle ristrutturazioni pubbliche. “Con la grave crisi economica che ha investito il Paese – illustra Nicola Triolo – il mercato del mattone è crollato e di conseguenza abbiamo registrato una fortissima crisi nel settore edile, ancora più grave in aree di crisi come quelle di Livorno e Piombino”.
Alla crisi si potrebbero contrapporre, però, degli investimenti per recuperare posti di lavoro “Il settore delle ristrutturazioni – chiarisce Triolo – rappresenterebbe una svolta strategica: non cerchiamo sussidi e siamo sempre stati contro l’edilizia selvaggia, mai abbiamo preteso che il pubblico investa inutilmente, in realtà riscontriamo molti casi in cui tali interventi sarebbero necessari per offrire un servizio di qualità ai cittadini. Un esempio su tutti e il più vicino è il presidio ospedaliero di Livorno”.
La costruzione di un nuovo ospedale avrebbe significato molti posti per di lavoro nel settore edile, ma la scelta di rinunciare al nuovo e di ristrutturare il vecchio non è da meno “Che il presidio ospedaliero di Livorno abbia bisogno di essere ristrutturato – sottolinea Triolo – è evidente. Così com’è, non è più idoneo a offrire assistenza di qualità ai malati e anche i lavoratori operano in condizioni di forte disagio. Ormai è d’obbligo chiedere conto all’Amministrazione Comunale, che ha scelto con convinzione di rinunciare al nuovo ospedale, quando e come intenderebbe ristrutturare il complesso di viale Alfieri”.
“La ristrutturazione del vecchio ospedale – conclude Triolo – potrebbe portare almeno 100 posti di lavoro diretti per 3 anni, a cui si aggiungerebbero altri 300 posti di indotto, certo non sufficienti a recuperare gli oltre 1500 posti di lavoro persi nell’edilizia, ma rappresenterebbero un po’ di ossigeno. In generale le ristrutturazione pubbliche potrebbe essere un volano per la ripresa del settore”.

Fillea Cgil

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