Ecco perché siamo costretti alla sosta selvaggia

Da molti anni ormai denunciamo lo stato di rischio per i residenti nella via di Salviano. Alta velocità, traffico intenso (legato alla mancanza dell’ultimazione della bretella famosa in via Peppino Impastato e al sovrappopolamento delle zone limitrofe), inquinamento acustico sopra i limiti, mancanza di illuminazione in prossimità degli attraversamenti pedonali, assenza di marciapiedi, intasamento delle bocche di lupo (al quale contribuisce la pulizia meccanica, che piuttosto che aspirare manda ai lati intasando gli scarichi) e non per ultimo le condizioni del manto stradale dissestato e pieno di buche, tanto da creare pozze nel mezzo alle carreggiate.
Proprio davanti la porta della mia abitazione si crea una pozzanghera che in caso anche di minime piogge fa si’ che io non possa uscire di casa, a meno che non abbia voglia di essere travolta da onde anomale dovute al passaggio ad alta velocità dei mezzi in corsa lungo la strada, e la mia abitazione venga continuamente allagata (senza considerare i danni ai muri delle nostre dimore). Non essendo, al momento, mai stati messi in atto interventi risolutivi (né con la vecchia e neanche con la nuova amministrazione) sono costretta da tempo a mettere lo scooter sotto il marciapiede davanti al mio ingresso. In questo modo io e il mio bambino evitiamo infradiciarsi appena usciti. In passato si sono verificate anche fuoriuscite di liquami dai tombini, cosicché oltre a prendere secchiate di acqua piovana, riuscivamo anche a prendercele di bottino.
Come ogni sabato è previsto lo spazzamento meccanico nella zona. Giustamente il motorino è in divieto di sosta e quindi è stata fatta la multa per intralcio allo svolgimento del lavoro da parte di Aamps. Lungo una via in cui è stata creata una buffa zona 30, senza un’adeguata segnaletica orizzontale e verticale, senza autovelox, dissuasori o controlli da parte della polizia municipale, rispettata da nessuno e derisa dai più. Messi tre cartelli ed in pace la loro coscienza.
Questa lettera per chiedere scusa a chi viene messo in difficoltà dalle nostre soste selvagge. Ma anche per denunciare nuovamente le condizioni in cui continuiamo a vivere in via di Salviano, nonostante i cambiamenti ai vertici dell’Amministrazione Comunale.

Sandra Borrelli

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