Le docce gelate e la fiera delle vanità

Quando vediamo un presidente del consiglio che si fa una doccia gelata, lui che come quelli che lo hanno preceduto è responsabile dei tagli alla sanità e della ricerca ,vuol dire che il buon marketing virale applicato a una malattia seria ha raggiunto il colmo. Segno che questa idiozia delle docce forse è alla fine del suo percorso pubblicitario, aiutata da tutti gli organi di stampa alla costante ricerca della notizia frivola, idiota, ma ammantata di una parvenza di bontà, di rasserenante buonumore. Che poi fino ad ora al di là del fenomeno virale, la cifra raggiunta , in Italia , sia di appena centomila euro e sopratutto frutto di piccole donazioni la dice lunga sul reale motivo del gesto. Si fanno grosse risate, con esibizioni di gridolini e tonica resistenza al freddo per un decimo di secondo, testimonianza di imbecillità virale, potenziata dall’egocentrismo di mettersi al centro del palcoscenico mediatico. Come se fosse un’azione eroica, come se poi facesse qualche differenza fare questa sciocchezza, per il il futuro del mondo.

Se uno vuole fare solidarietà lo fa, senza video scemi o giochini cretinetti. Non c’è solo la Sla. Ci sono molte cause per donare soldi, per aiutare chi è senza casa, chi è povero, chi vive ai margini. E da sempre ci sono persone che fanno solidarietà, anche volontariato vero nel mondo, mettendo se stessi a disposizione degli altri e non liquidando tutto con l’urlettino e il bagnetto.

Ma probabilmente è la scemenza che regna sovrana in questo periodo. come altro giudicare il fatto che persone che dovrebbero governarci e invece di tagliare gli F35 e dedicare soldi alla ricerca e alla sanità pubblica, parlano di interventi armati e pensano che la pace si costruisca vendendo armi? Poi basta una doccia gelata per risolvere tutto?

E per il lavoro, si farà una doccettina per segnalare il fatto che la gente perde lavoro, che va a casa, che non ha soldi per mangiare? Chi denuncera nel gelo che cè chi non può studiare, non può curarsi, che ci sono migliia di persone sottopagate e schiave del mercato violento e ottuso? Chi si verserà una secchiata di acqua di mare, magari di quello di sicilia, per ricordare le decine di migliaia di migranti morti ?

La colpa è di chi decide.ma anche di chi acriticamente accetta e fà finta di nulla , accontentandosi della coscienza lavata dalla doccettina, senza capire che navighiamo a vista nella merda e ci vorrà ben più di un pò di acqua per una pulizia vera.

Fabio Gatto

Rosalba Volpi

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