Dipendenti Trw: “No alla chiusura della fabbrica”

Noi dipendenti di Trw Livorno riuniti il 17 ottobre 2014 davanti Confindustria abbiamo ascoltato la frase lapidaria “ è stata dichiarata la volontà di aprire la procedura di chiusura dello stabilimento”.  Allo sgomento iniziale si sono succedute urla di rabbia e di disperazione di chi in questa fabbrica ci è cresciuto e che ha per tanti anni potuto mantenere la propria famiglia e mantenere in piedi l’economia di una città che ha visto chiudere già diverse realtà produttive. Le stesse persone che in occasione della festa di Natale portavano i propri figli nel nostro stabilimento per mostrare loro con orgoglio il prodotto del proprio lavoro, si sono ritrovate ad invadere le stanze di Confindustria in preda alla disperazione per chiedere spiegazioni ed urlare la propria rabbia a chi con due parole e un pezzo di carta vuole cancellare persone e storie.

Una notizia più o meno temuta da alcuni dipendenti e meno da altri, ma che comunque arriva dopo anni di promesse non mantenute da parte della multinazionale Americana. La crisi nel settore dell’auto e della componentistica ha pesantemente inciso sul fatturato di Trw, che nello stabilimento di Livorno si è praticamente dimezzato in sei anni e ha visto un forte ridimensionamento della forza lavoro. In questi anni ci siamo tutti impegnati per rimanere competitivi sul mercato, facendo sì che lo stabilimento rimanesse profittevole anche in tempi di crisi.  Tutte le richieste da parte dell’azienda hanno trovato risposta.

Negli ultimi anni abbiamo acconsentito a tre fasi di ristrutturazione che hanno visto una riduzione della forza lavoro di circa 250 persone, dal 2008 tutti i lavoratori sono in CIG a rotazione, nonostante questo i lavoratori hanno migliorato le loro performance lavorative mantenendo margini di profitto.  Sono stati ridotti anche costi ritenuti fissi, abbiamo messo in gioco ingegno e spirito di sopravvivenza per ridurre costi energetici, noleggi, costi di pulizia, costi di formazione, costi di trasferta e riducendo all’osso qualsiasi tipo di spesa! L’impegno è stato sempre volto a ricercare forme di efficienza al fine di ottenere un equilibrio economico che ci permettesse l’assegnazione di nuovi business che però non sono mai arrivati. Tutto questo nonostante le condizioni di contorno non fossero favorevoli: primo fra tutti il fatto di operare in uno stabilimento datato non di proprietà  TRW , con un contratto di affitto verso FIAT ormai scaduto.

In questi anni ci siamo rivolti attivamente più volte alle istituzioni locali e regionali per richiedere un aiuto concreto ed un piano di azione per risolvere lo stato di incertezza e la mancanza di prospettive che si delineavano sempre più preoccupanti.

Abbiamo lavorato più di due anni ad un progetto che avrebbe dato maggiori sicurezze e garanzie circa la solidità della nostra azienda. Si prospettava un accordo secondo cui la Spill (azienda a partecipazione comunale) avrebbe dovuto garantire l’acquisizione del sito di Livorno e la presa in carico di una serie di manutenzioni a carattere straordinario che avrebbero aumentato l’efficienza produttiva del sito. Ma  nei fatti nulla si è concretizzato: Spill ( ed il comune di Livorno) si è defilata, disinteressandosi completamente delle sorti delle persone che lavoravano in TRW.

Nello stesso periodo TRW Livorno concorse e vinse un Bando Regionale  per un finanziamento ( di milioni di Euro) per lo sviluppo di un nuovo prodotto, di tecnologia innovativa,  che la casa madre TRW avrebbe dovuto portare a Livorno. Tuttavia, nonostante questo la Multinazionale ha deciso di non sviluppare questo progetto facendo perdere a Livorno la possibilità di accedere a questi finanziamenti.

Contemporaneamente TRW ha ampliato in Polonia e Slovacchia  degli stabilimenti nel quale ha allocato tutte le nuove produzioni sottraendo così nuovi volumi che avrebbero potuto essere assegnati allo stabilimento di Livorno e sancendo così la morte dello stabilimento stesso.

Tirando le fila e raccogliendo tutte le informazioni ad oggi disponibili, lo scenario che abbiamo vissuto è terrificante:

·         Mentre la Multinazionale ci chiedeva sacrifici e maggiore produttività, con la promessa di allocare su Livorno nuove produzioni, la stessa spendeva milioni di Euro per duplicare le  linee presenti da noi in altri paesi europei Che forte controsenso! Ci viene spiegato che la causa della chiusura dello stabilimento è il non riuscire a generare utili a sufficienza…ma nello stesso momento la Multinazionale ha speso milioni di Euro per replicare linee di produzione già presenti a Livorno.

·         Stiamo ricevendo un trattamento discriminatorio rispetto ad altri siti Europei. Negli anni passati la Multinazionale negli stabilimenti di Spagna e Germania ha trovato un accordo per la riduzione di stipendio dei propri lavoratori allo scopo di scongiurare una possibile chiusura assegnando nuove produzioni. Ci domandiamo come mai questa strada non è stata percorsa su Livorno. Perché non ci è data possibilità di scelta del nostro futuro?

·         Scopriamo che negli ultimi mesi è partito un processo di duplicazione della produzione di Livorno a favore degli stabilimenti spagnoli, polacchi e tedeschi.  Chiediamo alle RSU degli altri stabilimenti italiani l’immediata reazione di protesta in ragione dell’ unità sindacale nazionale.

·         Un apparato istituzionale locale più volte chiamato in causa in questi anni che non è mai riuscito a produrre una proposta concreta e attuabile che ancorasse la Multinazionale al territorio di Livorno (vedi promessa di acquisizione del sito).

La chiusura dello stabilimento di Livorno mette in ginocchio l’economia di 500 famiglie e della stessa città. I nostri pensieri non trovano pace nel sovrapporsi di tutte queste domande:

-Chi si farà carico nel trovare una soluzione a tutto questo?

-Perché questo accanimento della multinazionale verso lo stabilimento di Livorno?

– Siamo l’ultimo stabilimento italiano ad essere coinvolto in questo processo di chiusura o solo il primo della lista?

– Quali forme di garanzia e di tutela possiamo aspettarci?

– Che cosa possono fare le istituzioni per garantire un futuro stabile ai dipendenti di una Multinazionale che ha ben fatto intendere di voler abbandonare il territorio di Livorno?

I dipendenti TRW Livorno

 

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