Dieci domande a Nogarin
Alcune domande al Nogarin
Da una settimana la vicenda AAMPS ha fatto salire la nostra città alla ribalta della cronaca nazionale.
Con un M5Stelle interessato, vista l’imminente tornata elettorale che interesserà fra gli altri i comuni di Milano e Roma, a dimostrare di avere capacità di governo per cui Livorno, prima roccaforte del “governo rosso” diventa ora la roccaforte dell’essenza grillina.
Tutto ciò, però, al netto dei veri interessi dei livornesi.
Governare, e quindi dare di se prova di buon governo, significa fare scelte e dare indirizzi. A giugno 2014 Nogarin, sostenuto ovviamente da M5S, da Buongiorno Livorno, la lista civica di Cannito e la destra di Amadio, diventa Sindaco di Livorno.
Allora alcune domande sorgono spontanee:
1) Su quali basi programmatiche nomina De Gennaro amministratore unico di AAMPS, Successivamente Mastrovilla e poi ancora Iacomell. Per trasparenza verso i livornesi ci vuol dire quali linee strategiche aveva loro affidato per risollevare AAMPS ed in che cosa avrebbero fallito?
2) Perché a fine 2014 approva senza battere ciglio il bilancio di AAMPS senza nulla eccepire sullo stato di difficoltà?
3) Perché omette di dire che la rinuncia della terza linea dell’inceneritore, da amministrazioni precedenti vista come un investimento, diventa a quel punto un debito di circa 25 milioni aggravando il bilancio AAMPS?
4) Perché mai smentisce l’assessore Gordiani che a più riprese ha sostenuto che mai lei in incontri ufficiali ha dichiarato di voler uscire dal percorso di Retiambienti?
5) Perché fino a 10 giorni fa lei ha sostenuto l’importanza di ricapitalizzare AAMPS, anche davanti al Prefetto, ben sapendo che di tagli si sarebbe parlato e repentinamente nel giro di due ore cambia posizione?
6)Perché in 18 mesi non ha avvertito l’esigenza di tutelare l’indotto in sofferenza rispetto ai mancati pagamenti di debito da parte di AAMPS fino a metterli difronte ad un prendere o lasciare con l’imposizione del concordato? I lavoratori del l’indotto sono “figli di un Dio minore” per cui anche se perdono lavoro e le relative aziende chiudono comunque non è un problema del Nogarin semplicemente perché queste sono private?
7) Perché non rende pubblici, in modo trasparente come le piace sempre sostenere a parole, l’elenco di quanti non hanno pagato la tassa sui rifiuti in questi anni arrivando a determinare un debito “inesigibile” di circa venti milioni? Non crede sarebbe stato suo compito fare uno screening dell’elenco per capire se la nuova amministrazione poteva differenziare le situazioni presenti pretendendo da chi poteva e doveva di pagare gli arretrati? Perché non lo ha fatto?
8) perché non ci dice, una volta accettato il concordato preventivo in continuità, quale piano di politica dei rifiuti ci dobbiamo aspettare? Ma soprattutto, anche dopo la “vittoria”politica di aver dimostrato di mantenere per più di ventiquattro ore la parola data e quindi aver ottenuto il concordato, dove trova le risorse economiche per consentire ad AAMPS o quanto prevede la sostituisca, affinché possa garantire il servizio di raccolta, se già ora non è possibile immaginare di mettere due milioni in gioco pena tagli seri ai servizi ed al sociale? Il concordato migliorerà la disponibilità di risorse del Comune oppure serve per arrivare alle elezioni amministrative del 2016 dimostrando le colpe del PD ma tacendo l’incapacità a risolvere i problemi per cui si è chiamati a governare?
9)Se come dice Di Maio (nel caso però l’ex Amministratore Rosi lo avrebbe detto con tre anni di anticipo e se vero bastava ripartire da lì non aspettare un altro anno) in AAMPS vi sono più amministrativi che operativi perché non dire chiaramente che per sopravvivere questa azienda avrebbe dovuto metter mano all’organico riducendo il personale e farlo? Forse è più conveniente politicamente che lo dica il giudice fallimentare piuttosto che un Sindaco eletto per rovesciare il palazzo come un calzino ma consapevole che il suo bacino elettorale affonda le proprie radici anche in quei cittadini? Niente di nuovo rispetto quindi ai comportamenti degli altri partiti che si ha la presunzione di additare al pubblico ludibrio!
10) Ci dice quanto sono costati i falliti incarichi di De Gennaro (ed il suo rapporto continuato nel cda), Mastrovilla e Iacomelli compresi i valzer con Fommei? Sommati ai rimborsi spese degli assessori più altri incarichi revocati, quindi scelte palesemente rinnegate, quanto sono costate ai cittadini?
Il futuro di Livorno riteniamo sia più importante di qualsiasi interesse di parte, qualunque parte essa sia, compreso l’ego di Bebbe Grillo che ci pare molto interessato all’apparenza della denuncia piuttosto che alla sostanza delle soluzioni che difatti non ha!
Aldo Repeti
Segretario provinciale PSI
Riproduzione riservata ©