D’Alesio: che dispiacere l’ippodromo così

Ho letto su Quilivorno.it l'articolo dedicato all'ippodromo, che ho avuto l'onore di dirigere dal 1980 al 2011 e ho ripensato a che cosa era quell'ippodromo (continua)

Ho letto su Quilivorno.it l’articolo dedicato all’ippodromo, che ho avuto l’onore di dirigere dal 1980 al 2011 e ho ripensato a che cosa era quell’ippodromo ed alle straordinarie serate passate in mezzo a tanta bellissima gente. Quanti ricordi stupendi e che bei tempi. Il Caprilli è stato la mia vita e pensarlo abbandonato e distrutto mi addolora tantissimo. Mi auguro che chi ha compiuto le scelte scellerate che lo hanno ridotto in questo stato ne risponda moralmente, politicamente ed in ogni sede. Lo si deve alla sua storia, alle migliaia di persone che lo hanno amato e che ci hanno lavorato con impegno e passione, ai meravigliosi cavalli che vi hanno corso e soprattutto lo si deve alla nostra città ed alla memoria di Federigo Caprilli. È proprio con questo spirito e questa volontà che ancora dedico il mio impegno quotidiano a servizio dell’ippica e sono certo che alla fine e
nonostante tutto ce la faremo a ripartire. Chiudo questa mia triste lettera con un sogno: organizzare una bella serata tutti insieme al Caprilli per festeggiare la rinascita dell’ippica nazionale e la riapertura del nostro grande e bellissimo ippodromo. A volte i sogni si avverano.

Attilio D’Alesio

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