Così ho rischiato di morire alle spiagge bianche

Nel pomeriggio del 21 marzo avevo scelto di trascorrere l'equinozio di primavera facendo una passeggiata rilassante sulla spiaggia tra Rosignano e Vada (continua)

Nel pomeriggio del 21 marzo avevo scelto di trascorrere l’equinozio di primavera facendo una passeggiata rilassante sulla spiaggia tra Rosignano e Vada. Comincio la mia camminata partendo dal Lillatro e passeggiando verso Vada. Arrivato in prossimità del turbolento canale di scarico Solvay,a pochi metri dalla foce mi sento sprofondare nella sabbia melmosa fino a sopra le ginocchia tutto d’un botto e quella sorta di sabbie mobili continuavano ad inghiottirmi,arrivato al bacino ho pensato seriamente di morire ma poi mi sono sdraiato e sono riuscito a sfilare le gambe anche se le mie scarpe sono state inghiottite da quella trappola spaventosa. Disperato mi sono sollevato nuovamente e mi sono dato alla fuga incappando un altra volta in un fenomeno simile. Morale della favola ho rischiato veramente di sparire nel nulla e quindi esorto chiunque a tenersi lontano da quel canale.Dopo a mente lucida ho verificato se ci fosse stato qualche cartello ma arrivando dalla direzione mia non c’era nessun cartello e solo più avanti ci sono dei cartelli lungo la fatiscente staccionata che indicano divieto di balneazione e di stazionamento ma niente proibisce o mette in guardia da questo grave pericolo e pertanto invito il comune di Rosignano a segnalare visibilmente e a transennare la zona;io ci ho rimesso le scarpe e anche il resto del vestiario non è in ottime condizioni ma se ci andava un bambino sicuramente veniva inghiottito totalmente.

Marco Maggi

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