Confesercenti: “Piazza XX, no al mercato”

“Come associazione di categoria, che da anni rappresenta numerose imprese del settore commercio e servizi a Livorno, stiamo seguendo il dibattito sul rilancio della Piazza XX Settembre ed anzi il presidente della nostra federazione degli ambulanti ha anche già avuto modo di incontrare, nei mesi scorsi, alcuni rappresentanti dei commercianti locali” dichiara Annalisa Coli dall’ufficio comunicazione di Confesercenti “ma visto l’evolversi della vicenda e l’assenza di una risposta chiara da parte dell’amministrazione, sentiamo l’esigenza di precisare la nostra posizione al riguardo”.
“Non nego che l’ipotesi di un mercato settimanale in piazza XX ci preoccupa, non solo per gli effetti negativi che esso avrebbe sulle imprese della vicinissima ed ampia area mercatale del Buontalenti e di piazza Cavallotti, ma anche per la piena convinzione che da solo un mercato è ben lungi dal raggiungere l’ambizioso obiettivo di rilanciare la zona commerciale della piazza” continua Coli.
“Il problema dell’estrema difficoltà in cui versa in generale il settore del commercio di vicinato nella nostra città è purtroppo dovuto a cause precise e di imponente portata che hanno ridotto all’osso la capacità di spesa della popolazione: la crisi economica di ampi settori industriali, il forte ridimensionamento dei traffici sul porto di Livorno (che ha spazzato via numerose imprese dell’indotto), la problematicità delle società partecipate si trascinano dietro decine di piccole e medie aziende ancora in attesa di vedersi pagati i propri servizi … e l’elenco potrebbe purtroppo continuare a lungo” spiega ancora Coli. “D’altra parte ci pare ineludibile la richiesta di un intervento, che viene dai commercianti della Piazza XX Settembre, che punti legittimamente a ridare vita a questo segmento di area urbana. Il vero nodo è intendersi sulle iniziative da realizzare”.
Insomma, in sostanza, Confesercenti cerca di far capire non solo ai commercianti ed ai cittadini della zona ma soprattutto all’amministrazione, che non è innescando una concorrenza tra operatori economici che si risolvono i problemi degli operatori economici: se il problema è la mancanza di reddito la scelta migliore da fare è diversificare l’offerta commerciale.
“C’è un modo semplice per evitare il corto circuito: sostenere, incentivare e promuovere azioni, iniziative ed eventi che attirino sì flussi di presenze ma che siano contemporaneamente in grado di qualificare (caratterizzandola con progettualità nuove) l’offerta commerciale della zona” il che vuol dire secondo Coli “non creare dei duplicati di realtà mercatali già fin troppo numerose a Livorno (oltre a Buontalenti e Cavallotti ricordo il mercato del venerdì allo stadio ed i mercati rionali Piazza Garibaldi, di Piazza Dante, la Leccia e la Guglia, senza contare la dilagante presenza di venditori ambulanti non autorizzati, frutto del dilagante fenomeno dell’abusivismo) ma dare vita ad un calendario di eventi e manifestazioni che diano un apporto costruttivo al bisogno di togliere quel senso di abbandono che residenti e commercianti giustamente lamentano”.

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