Confconsumatori: “Banca Etruria? Fondi insufficienti per risarcire i risparmiatori”
Con l’approvazione della legge di stabilità 22 dicembre il Governo ha stanziato un fondo di soli 100 milioni di euro da ripartire tra le vittime della crisi dei quattro istituti di credito commissariati fra il 2013 e il 2015 e su cui l’Esecutivo è intervenuto con il cosiddetto decreto salva-banche del 22 novembre, che tuttavia non ha impedito agli azionisti e a coloro che avevano acquistato obbligazioni subordinate di perdere l’intero patrimonio investito.
I rimborsi solo parziali visto l’esiguo importo stanziato, saranno stabiliti caso per caso da un collegio di arbitri; un successivo decreto del ministero dell’Economia stabilirà le modalità di presentazione delle domande, i criteri di erogazione.
Secondo un comunicato congiunto delle quattro banche oggetto del salvataggio, i risparmiatori che hanno acquistato obbligazioni subordinate sono circa 12.500 per un controvalore di circa 431 milioni di capitale; significa che la dotazione del fondo basterà a coprire solo una piccola parte degli investimenti persi ed i tempi di liquidazione dei risarcimenti molto lunghi. In base alla valutazione del Collegio arbitrale, ci saranno quindi risparmiatori che avranno diritto a risarcimenti di maggior entità e altri che si vedranno restituire somme minori.
Finalmente anche Banca d’Italia e A.B.I. hanno riconosciuto che le subordinate non potevano e non possono essere cedute alla clientela retail, appare ancor più chiara la violazione degli articoli 21 e 22 del TUIF da parte della vecchia Banca che con i propri dipendenti ha piazzato gli strumenti finanziari complessi a migliaia di pensionati e famiglie che non avevano gli strumenti per valutare il rischio di quello che stavano acquistando.
Di fronte a simili condotte contrarie alle norme del TUIF che impongono e imponevano alle Banche, nell’attività di intermediazione finanziaria, di fornire assistenza diligente, trasparente, veritiera, prudente e di conformarsi all’esperienza del loro cliente ed agli obiettivi di investimento, l’unica strada seria è quella di passare all’azione giudiziaria nei confronti della Nuova Banca Etruria (che è subentrata nell’attività di intermediazione finanziaria della vecchia Banca Etruria) per ottenere il risarcimento del danno patito pari, in questo caso, all’azzeramento dell’investimento.
Per informazioni e assistenza è possibile rivolgersi alla sede della Confconsumatori in Corso Amedeo n. 58 (lunedì e giovedì dalle 15.00 alle 18.00) Livorno tel. 0586/829342 [email protected], ..
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