Comitato per il Kurdistan “respinto” al tuffo della Befana

La mattina del 6 gennaio, giorno della Befana,mi è stato chiesto di unirmi al tuffo collettivo che avviene ogni anno a Marina di Pisa con i tuffatori di Livorno e Pisa.
Il Coordinamento toscano per il Kurdistan desiderava dare visibilità alla protesta del popolo Kurdo.Un tuffo solidale.
La stessa iniziativa era stata fatta a Livorno il giorno di Capodanno,avevamo portato striscioni,magliette, volantini….
A quella iniziativa era pure presente il sindaco Nogarin con la bandiera no-tav.
Ci hanno fotografato tutti insieme,anch’io esponevo la stessa bandiera.
Quella manifestazione è stata fatta senza problemi(forse per la presenza del 1° cittadino?),per cui ho aderito volentieri a questa seconda iniziativa.Erano presenti associazioni di solidarietà ,l’Avis e quella per la donazione del midollo spinale.Ci è parso pertinente inserire la lotta per un popolo che subisce genocidio,violazione dei diritti umani,repressioni….offrire solidarietà internazionale.Immaginavamo addirittura una buona accoglienza dato i temi trattati ,un valore in più reso ai cittadini in un momento pur sempre gioioso e ludico.
Così non è stato.
Ci è stato riferito dall’organizzazione che disturbavamo un momento di gioia collettiva,una manifestazione organizzata dagli “amici del mare”.
Con tutto il rispetto per gli organizzatori,che immagino abbiano speso energie , aspettano questi momenti per essere ripagati di tanto impegno.
La nostra non era certo ‘invasione di campo’,il volere a tutti i costi fare il famoso tuffo(che tra l’altro faccio ogni giorno ),ma dare un sostegno visibile ad un popolo che subisce ogni giorno torture ,è stato chiuso loro perfino il ‘corridoio umanitario’ che portava sostegno da vari coordinamenti solidali.
Ci è stato chiesto di fare altrove la protesta.Sicuramente la faremo ovunque ci saranno i media come in questa occasione.
Chiediamo rispetto per i valori che rappresentiamo,non tolleriamo più di essere allontanati con parole ingiuriose come è successo in mare questa mattina.
Eppure gli organizzatori dovrebbero essere i portavoce degli “amici del mare”!

Renata Fontanella

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