Cna: “Stop al concordato di Aamps”

“Ciò cui stiamo assistendo sulla vicenda AAMPS – afferma il direttore della Cna Marco Valtriani – con gli avvisi di garanzia che oramai stanno riempiendo le pagine dei nostri quotidiani e che riguardano passato e presente, deve perlomeno servire a dare una risposta immediata alle imprese dell’indotto e ai lavoratori sia della municipalizzata sia e soprattutto delle ditte esterne. Cna rinnova quindi l’appello al sindaco di fermare lo sciagurato percorso intrapreso della presentazione del Concordato di AAMPS. Perché nell’attesa che la giustizia, verso la quale esprimiamo la nostra totale fiducia, faccia il suo legittimo percorso per capire se e quali siano le responsabilità su questa vicenda, non essendo in alcun modo l’avviso di garanzia una sentenza, non possiamo permettere che al momento paghino solo e soltanto le imprese e i loro lavoratori. Ci domandiamo, in una vicenda cosi complessa e piena di interrogativi, come si possa prendere come unica certezza la strada di far pagare alle imprese dell’indotto e ai loro dipendenti questa scellerata vicenda. Le imprese sono le uniche che sicuramente non hanno delle responsabilità e sono invece le uniche che stanno già da tempo pagando e che sicuramente, con la strada intrapresa, pagheranno profumatamente ancora. E’ quanto meno immorale non capire ciò; è quanto meno scorretto far pagare chi con il proprio lavoro sta contribuendo a tenere pulita questa nostra città. Siamo certissimi che in altre città, con la strada intrapresa del Concordato e con quello che sta accadendo, la spazzatura rasenterebbe il grattacielo di Piazza Matteotti. Credo che la Città dovrebbe ringraziare i lavoratori di AAMPS, le imprese dell’indotto e i loro lavoratori per la grande responsabilità dimostrata in questa assurda vicenda. Loro sono gli unici che sicuramente non devono pagare. Ma tutto, cara politica e cara amministrazione – conclude Valtriani – ha un limite; un limite che se superato non può certamente essere addebitato a chi continua il suo lavoro quotidiano con onestà e con serietà. Rendete perlomeno dignità a queste persone che stanno vivendo stralunati questa brutta vicenda e che per scelte di altri stanno chiudendo la loro attività e stanno licenziando il loro personale è il minimo che vi è da fare”.

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