Cna: “Irresponsabile il blocco? Stiano loro sette mesi senza stipendio!”

“Perché non provano il sindaco Nogarin ed il presidente Iacomelli a stare sette mesi senza stipendio visto che reputano 210 giorni di ritardo nei pagamenti una cosa normale? Perché non lo propongono ai dipendenti Aamps di riscuotere sette mesi dopo?”: il direttore della Cna Marco Valtriani si dice sbigottito della risposta arrivata tramite la stampa alla richiesta dell’associazione di onorare impegni e debiti nei confronti delle aziende dell’indotto indispensabili per non piombare in un’emergenza spazzatura per la città di Livorno.

“Ci saremmo aspettati non dico delle scuse alle aziende dell’indotto ma almeno dei doverosi ringraziamenti per il senso di responsabilità dimostrato dagli imprenditori e dai loro dipendenti in tutti questi mesi, continuando ad assicurare i propri servizi e forniture all’Aamps nonostante gli enormi ritardi nei pagamenti, invece siamo stati accusati noi di essere degli irresponsabili e di fare affermazioni fuori luogo: è incredibile; secondo il sindaco ed il presidente è normale e responsabile gestire un rapporto finanziario e di lavoro in questo modo; è normale e responsabile pagare con sette mesi di ritardo i propri debiti, dopo aver pattuito il pagamento del corrente a trenta giorni (no 210, ma 30 giorni!): se tutto questo per loro è normale e responsabile, allora dicano anche a tutte le aziende livornesi che possono tranquillamente pagare la prossima Tari con 210 giorni di ritardo e senza interessi (perché ovviamente Aamps non riconosce nemmeno gli interessi sui ritardi nei pagamenti).

C’è in tutto ciò un’arroganza incredibile: io lavoro, mi pagano dopo sette mesi e devo anche stare zitto e continuare a lavorare senza certezze? Per cosa? Per paura?”.

“Le aziende – aggiunge il coordinatore sindacale Dario Talini – non possono continuare a lavorare senza la certezza della data di riscossione ed occorre quindi tornare ai termini pattuiti. Il bagno di sangue della moratoria Rosi fu accettato proprio perché dava da quel punto in poi date certe sui pagamenti, su cui le imprese hanno basato i propri piani finanziari. Con la situazione di mancanza di liquidità di questa crisi, bastano anche pochi giorni di ritardo nell’incasso di una scadenza per far saltare i conti di una ditta e quindi gli stipendi ai lavoratori e così via. Noi abbiamo chiesto chiarezza e rispetto per cittadini (siano essi imprenditori o lavoratori), che non possono essere discriminati rispetto agli altri perché lavorano nel privato anziché nel pubblico. Noi e gli imprenditori, siamo abituati ad assumerci la responsabilità morale ed economica di ciò che diciamo e facciamo: saranno il sindaco ed il presidente di Aamps ad assumersi la responsabilità di ciò che succederà nella raccolta della spazzatura se non onorano i loro impegni verso le aziende dell’indotto. Il garante di Aamps è da sempre l’amministrazione comunale e Cna non ha mai taciuto né prima, né ora sulle responsabilità di chi gestisce la municipalizzata”.

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