Cna: discontinuità? Il nostro territorio non riesce nemmeno a pensarla

“Prendo atto con amarezza ma anche con un pizzico di soddisfazione – afferma il direttore della Cna Marco Valtriani – della candidatura del nostro dirigente Roberto Nardi da parte della Confindustria Livornese. Con amarezza perché da una parte si evidenzia una grave scorrettezza da parte di una organizzazione, che non ha eguali nel panorama della nostra provincia, e ne è prova il fatto della difficoltà che hanno ad ufficializzare pubblicamente le candidature; dall’altra la spasmodica ricerca di un consenso ad ogni costo per mantenere la carica di presidente da parte dello stesso Nardi, di cui si legge tra l’altro che sembrerebbe aderisca anche alla Confindustria, fattore che la dice lunga su tutto il percorso che riguarda il rinnovo camerale. Partiamo con ordine.

La Cna ha ritenuto opportuno che dopo ben 12 anni di Presidenza della Cciaa Nardi ceda il passo favorendo una discontinuità alla guida dell’Ente Camerale: la stessa discontinuità che ogni organizzazione, nessuna esclusa, chiede al mondo politico e istituzionale. La stessa Confindustria nelle proprie proposte sul nuovo profilo della governance delle Camere di Commercio indica la non rieleggibilità immediata, ma trascorso almeno un mandato, e nel limite massimo comunque di 10 anni di totale permanenza in carica. Probabilmente la Confindustria Livornese non è in sintonia con i propri livelli superiori; talmente in contrasto che indica un dirigente di un’altra organizzazione che ha assunto il ruolo per ben 12 anni; e non si venga a dire, per favore, che la candidatura non è per la presidenza. Il pizzico di soddisfazione nasce da una considerazione: la grande Confindustria non ha al suo interno dirigenti per presentare una propria autonoma proposta per la presidenza o per il consiglio, tanto da coglierla nei giardini altrui? Ritengo tra l’altro che i primi ad essere “offesi” debbano sentirsi proprio i loro iscritti, di molti dei quali ne conosco e ne conosciamo la qualità sia come imprenditori che come dirigenti. Altra considerazione riguarda il nostro e il mio “amico” e “dirigente” Nardi; mi sono purtroppo sbagliato. Con grande amarezza devo purtroppo constatare che Nardi, anche a discapito di una grave spaccatura nel mondo imprenditoriale, è esclusivamente impegnato al mantenimento della poltrona di presidente; io personalmente non immaginavo che arrivasse a tanto. La nostra riflessione è ben più alta di ciò cui abbiamo purtroppo assistito, in questi periodi, per la nuova composizione del Consiglio Camerale; va ben oltre alla ripartizione delle rappresentanze. Parte dal rinnovare la Camera di Commercio affinché la stessa assuma un ruolo ancora più incisivo di quello avuto in questi anni; un ruolo ancora più vicino alle Imprese; un ruolo di costruzione e confronto costruttivo per dare alle imprese un forte segno di vicinanza della Camera alle loro problematiche; parte dalla piena disponibilità della nostra e delle altre organizzazioni di costruire un programma condiviso tra tutte le varie componenti: nessuna esclusa. Una Camera di Commercio che dia risposte più forti come il momento particolarmente grave richiede. Forse Confindustria e Nardi (non è chiaro se sia stata Confindustria o Nardi a richiedere la candidatura) sono convinti che solo in questo modo si riesce a dare le risposte che occorre dare al nostro Territorio? Forse Confindustria pensa che questo sia il metodo giusto per aggregare le varie organizzazioni in un “Progetto Comune” del quale il territorio ha bisogno? O forse Nardi ritiene di essere l’unico portatore di valori imprenditoriali… e quali valori? Oppure di essere l’unico a poter svolgere questo ruolo? Avremo comunque modo e tempo – conclude Valtriani – di confrontarsi con tutte le Organizzazioni che chiedono un rinnovamento vero, non di facciata; un rinnovamento che il nostro territorio e le nostre Imprese si attendono. Un rinnovamento sul metodo, sul merito, sulla qualità e sulle esigenze vere che le imprese aderenti alla Cna attendono”.

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