Che bella cosa la democrazia con la vittoria del no in Grecia

Hanno ricattato un popolo, chiudendo i rubinetti della liquidità per le banche subito dopo l’annuncio del referendum, hanno seminato paura, raccontando di un caos che non c’era e non c’è mai stato, hanno spiegato che votare “no” avrebbe fatto tornare i greci alla dracma e fatto perdere
agli europei i loro soldi, hanno truccato i sondaggi facendo credere che avrebbe vinto largamente il “sì”, hanno definito un “errore” un atto democratico come il referendum.

Hanno fatto saltare un accordo che vedeva una differenza di 60 milioni di euro tra le parti, causando l’indomani la perdita delle borse di 270  miliardi di euro (cioè poco meno del debito greco). La Grecia è un piccolo Stato, rappresenta a malapena il 2% del Pil europeo, ma colpirlo
significava dimostrare che non c’è alternativa alla loro idea di Europa, alle loro politiche, alle loro ricette suicide. E per farlo, hanno  scatenato una guerra politica, economica e mediatica.

Ma hanno perso. I potenti di tutta Europa, l’arrogante Germania, i burocrati della Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario, gli asserviti ed egoisti governi d’Europa, il venduto Schulz, il servile Renzi, hanno perso. Un popolo di poche milioni di persone ha messo sotto scacco tutti i potenti d’Europa. Che bella cosa, la democrazia in Grecia che con l’avvento di Syriza ha fatto spirare in Europa il vento del cambiamento a favore dei popoli e non più della finanza.

Circolo Sel Franca Rossi di Livorno

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