Caro presidente Rossi, perché la sanità non funziona come dovrebbe?

Spett. Presidente Rossi

Nei giorni scorsi sono andato a votare perché ai miei tempi a scuola insegnavano che votare non è un mero diritto ma un DOVERE, anche per rispetto verso tutti i nostri avi che sono morti perché io avessi quel diritto. Le dico la verità: ho deciso solo all’ultimo istante, dentro la cabina elettorale, cosa e chi votare, anzi la mia mano ha anche tremato ed ha fatto quella X con molta esitazione. Ha esitato non solo perché la mia città è stata letteralmente privata della sua dignità più importante cioè il lavoro. Lei stesso ad un comizio disse che nella provincia di Livorno sono spariti circa 20.000 ( o 200.00 non ricordo bene ) posti di lavoro. Non solo perché ormai la politica è solo un urlare o fatta da una casta che vive ormai di vita propria come se vivesse su un altro pianeta. Non solo perché credo che parlare solo dei Rom, degli extracomunitari Vi serva per distrarci dai veri problemi. Perché parlare degli extracomunitari o dei rom è molto più semplice: una ruspa, due cannonate in mezzo al mare, tanto chi ci vede e sono tutti più contenti e soddisfatti.  La mia mano esitava perché in questo giochino non ci casco, anche se avevo pensato ad un voto di protesta. Per me i veri problemi sono altri ma di più difficile risoluzione, motivo per cui di alcune cose non ne parla nessuno… è troppo pericoloso per chiunque di Voi. Lei sig. Presidente tempo fa disse che la sanità dipende dalla Regione e non dai comuni ( si riferiva alla questione dell’ospedale di Livorno ) ed è per questo che mi sono permesso di scriverLe questa specie di lettera, pur sapendo che probabilmente nessuno me la pubblicherà e che Lei probabilmente mai la leggerà. La mia mano sig. Presidente esitava perché da quando mia mamma ha iniziato a “soffrire” di vecchiaia, ha 85 anni, ho scoperto che il problema non sono i rom, ne gli extracomunitari. Il vero problema è che Voi avete letteralmente cancellato il nostro stato sociale senza che nessuno se ne accorgesse e con un semplice e facile ping pong di responsabilità.

Lei che è responsabile della sanità mi può spiegare perché dopo più di 40 giorni dalla mia richiesta ( seguendo tutte le complicatissime pratiche ) non sono stato ancora capace di avere un semplice lettino con le sbarre con materasso antidecubito? Mi può spiegare come sia possibile che pur avendo bisogno di quell’ assistenza sanitaria che può avere solo in una RSA, a detta di vari medici e infermieri, l’assistente sociale si sia attaccata alle, per me, più assurde regole per rifiutarla ? Come può essere possibile che il fatto che ho un fratello ( anche se abita lontano ) possa essere un motivo per il rifiuto della pratica ? Come può essere possibile che la mia prima domanda per avere un assistenza domiciliare ( sei volte alla settimana una persona che viene a lavarla, anzi tre perché essendo mamma un po’ grossa dovranno venire in due ), sia stata presentata in commissione solo dopo 35 giorni ? Com’è possibile che una dottoressa del territorio in maniera arrogante mi risponda che lei suo padre se lo curò a casa dimenticandosi che lei è una dottoressa in medicina ed io un operaio con tutto ciò che ne consegue e senza conoscere niente della mia storia familiare ? Come è possibile che mi venga detto con aria di sconforto che in questi giorni verranno inserite in RSA persone con pratiche accettate SEI MESI FA’, stiamo parlando di persone anziane che l’ASL stessa certifica come sole al mondo e non di frigoriferi.

Ma niente di tutto ciò supera quello che è accaduto in questi giorni: Mamma ( che le ripeto ha 85 anni ed ha un così grande insieme di problemi da disarmare a volte anche i medici stessi ) è stata portata in pronto soccorso per “insufficienza cardiaca” alle 20.15 circa di domenica ed è rimasta su una lettiga fino alle 17.40 del giorno dopo. Messa alla fine in un letto solo per le nostre sempre più forti insistenze, anche se, ad ogni nostra rimostranza, ci buttavano fuori dicendo che li non potevamo stare. Può bastare secondo Lei un’alzata di braccia di un medico che ti dice: “ha 85 anni” per giustificare questo ? Può bastare avere 85 anni perché debba restare col pannolone pieno di urina ( gli era stato dato del Lasix in vena ) per circa 4 ore prima di essere cambiata tra le invettive degli inservienti ? Sa cosa mi dispiace di più ? che io, pur essendo cattolico praticante, inizio a vedere cosa buona e giusta l’eutanasia per la dignità stessa di una persona. Perché tutto quello che le ho appena descritto ha cancellato la dignità di mia mamma che, per fortuna solo in parte, si rendeva conto e varie volte si è messa a piangere arrivando a scusarsi lei con me per il disagio che, secondo lei, mi stava creando. E’ vero che la televisione ne è piena di queste cose, ma la televisione non ha quel potere che gli viene dato. La vediamo seduti su una poltrona, in un divano altrimenti ad ogni puntata di Report, per fare un esempio, ci sarebbe una rivoluzione e questo non accade mai, purtroppo, e Voi continuate nel Vostro vivere politichese. Spero di non averLe posto domande troppo imbarazzanti per la sua carica e spero, anche se non credo, che mi onorerà di una sua risposta in un linguaggio non politichese ma pratico.

 

Vitale Franco

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