‘Caro Babbo Natale, regalami un posto disabili libero: grazie, è un mio diritto’

Fabrizio Torsi, dell’associazione Paraplegici Livorno, ci ha inviato una lettera sarcastica, dall’ironia amara, che sottolinea come sempre più spesso per un disabile sia un’impresa difficile trovare un posto macchina libero nonostante il contrassegno. In molti casi, come sottolinea Fabrizio infatti, il parcheggio è occupato abusivamente da chi non ne ha il diritto. E Torsi chiede a “Babbo Natale” di poter avere quello che gli spetta e che, in alternativa, gli agenti della municipale si trasformino in super-eroi e che facciano “piazza pulita” delle macchine dei “furbetti”.
Ecco la sua lettera.

Caro Babbo Natale,

arriva dicembre ed è già iniziata la corsa ai regali, diciamo “pensierini” da mettere sotto l’albero e nonostante il clima di “crisi” , si percepisce l’arrivo del 25 per le luci ed addobbi che iniziano a spuntare qua e là. Luci di ogni colore e genere, luci che si accendono e si spengono come gli indicatori di direzione, le famigerate doppie frecce, che l’automobilista sensibile accende quando occupa un parcheggio per disabili. Quattro frecce per dire “arrivo subito”, quattro frecce per alleggerire il peso della stupida coscienza che stenta ad esistere e che lotta con la zero sensibilità di troppi conducenti che , pigri, non vogliono azionare le “loro zampe” per raggiungere un negozio a pochi metri di distanza. Quattro frecce che “boia ma tanto mica verrà ora” , “un attimo deh …”. Quattro frecce per sottolineare una differenza, che non è quella di essere diversamente abile ma di esistere come possessore del diversamente tempo” diversamente vivo” quindi. Sì caro Babbo Natale, adesso ho capito cosa significa essere diverso, significa che il tempo che mi è dato di vivere è condizionato dalle decisioni del soggetto normodotato.
Per esempio te arrivi il 25 dicembre, una volta all’anno e lasci la slitta in mezzo alla strada, renne comprese, ma te sei Babbo Natale e quindi puoi, poi per una volta ogni 365 giorni dai lo puoi anche fare e di Babbo Natale ci sei solo tu. Immagina invece di essere un “omino portapacchi” , quante ditte ci sono? Quella rossa e gialla, quella nera ed oro, quella celeste e bianca, quella tutta rossa… con cinque sei mezzi in giro per ognuna che, per ovvi motivi di tempo e comodità, vengono lasciati nei posti per handicappati “con le doppie frecce” ,questo 5 giorni la settimana per circa 52,14 settimane. A questo tempo devi aggiungere il tempo delle auto della posta, quello della Asl, quello delle ambulanze e dei mezzi di trasporto sociali, quello di qualche corpo di vigilanza, quello dei rappresentanti che hanno campionatura nel bagagliaio, quello del fioraio e del pasticcere per consegna pacchi natalizi, quello delle neo mamme e neo babbi che devono caricare il “fagottino” con passeggini e borse varie, quello dei giovani centauri arroganti e padroni di tutto (loro destino compreso) … poi mettiamo che gli spazi giallo per handicappati liberi da questo assalto siano poi , sempre con doppie frecce , occupati da automobilisti “distratti”, quanto tempo resta ad un “diversamente vivo”? Ora se quest’anno ti chiedo, per favore e se puoi, di regalare non intelligenza e sensibilità ai normodotati di cui sopra ma “due Vigili Urbani” in più al Comando di Polizia Municipale di Livorno con contratto a tempo determinato, facciamo da oggi al 9 gennaio 2015 (così si copre anche la festività dell’arrivo dei tre Re Magi). Ma non ti chiedo due Vigili Urbani normodotati, normali, ne vorrei due cattivi, ma cattivi e con superpoteri: uno deve disintegrare le macchine, i furgoni e i motorini con un raggio cosmico proiettato dagli occhi ed un altro grosso grosso che possa appallottolare con le mani i mezzi con le doppie frecce accese lasciati negli stalli per disabili. Spero che ti arrivi questa lettera e che tu possa esaudire i miei desideri, se poi me ne mandi uno solo vorrei quello col raggio cosmico così a Nogarin non gli creo problemi di smaltimento rifiuti.

Fabrizio Torsi

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