Cani al cimitero. Dal 1° dicembre anche ai Lupi: ecco un altro esempio a Treviso
Dal 1° dicembre i cani possono entrare al cimitero dei Lupi. Il cartello e stato affisso. Purtroppo tanti livornesi non lo vedono di buon occhio, ecco perché volevo fare vedere che in altre città le persone si commuovono davanti a tanta fedeltà. Riporto un articolo del Gazzettino di Treviso del 15 dicembre
Elena Meniconi
Veglia la tomba del padrone da due anni e con una zampa amputata da una tagliola! Questa storia ha dell’incredibile e sta accadendo nella mia provincia. IL GAZZETTINO DI TREVISO DEL 15 DICEMBRE 2013 Nuti veglia la tomba del padrone Il veterinario le ha amputato una zampa, maciullata da una tagliola. Ma ciò non impedisce a Nuti, una cagnetta meticcia, di scavalcare la recinzione di casa, percorrere su tre zampe diverse centinaia di metri e raggiungere il cimitero. Dove si accuccia quieta davanti alla lapide del suo padrone Sante, mancato un paio d’anni fa. Gli animali non finiscono di stupire per la loro intelligenza e sensibilità e Nuti è fra loro. È una dolcissima cagnetta a pelo corto, gli occhi che sprizzano vivacità. Quando il proprietario era in vita lei era la sua ombra, lo seguiva ovunque. Dopo la morte Sante è stato sepolto nel cimitero di Basalghelle, a poca distanza dalla casa dove ha vissuto per circa quarant’anni. «Le prime volte – racconta la vedova, signora Gabriella – Nuti veniva in cimitero con me. Bastava dicessi: dai che andiamo a trovare Sante e lei saltava tutta contenta. Dopo alcune settimane ho scoperto che si arrampicava sulla recinzione e scappava per andarsene tutta sola in cimitero. Entrando non dal cancello principale, bensì da un ingresso secondario che ha un pò di spazio fra il terreno e la cancellata e lei si intrufola abilmente». Nel camposanto i visitatori sono abituati da tempo alla presenza di Nuti. Alla signora Gabriella hanno raccontato che Nuti se ne sta un po’ davanti alla lapide a vegliare il padrone, poi si alza e tutta fiera fa un giretto fra le altre sepolture. Finché, circa un mese fa, Nuti è incappata in una trappola. «Suppongo – spiega il dottor Alessandro Chiesurin della clinica Opitergium di Oderzo che l’ha curata – fosse una tagliola posta per catturare le volpi. Fatto sta che la cagnetta aveva la zampa ridotta a brandelli, non ho potuto far altro che amputarla. Se pure con tre zampe la bestiola ha ancora la forza e il desiderio di recarsi al cimitero». La signora Gabriella ha dovuto raddoppiare la sorveglianza. «Ancora non è guarita del tutto, porta il collare che limita i movimenti e non vorrei finisse sotto un’auto – spiega -. Lei, quella birbante, se le riesce a non farsi scoprire da me, si arrampica sulla rete, esce e va in cimitero. Quando non la vedo mi basta andar lì per essere sicura di trovarla». Un cuore immenso questo di Nuti, fedele e devoto. Che, nonostante l’handicap, batte sempre forte per il suo amato padrone. Annalisa Fregonese
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