Cambiate il percorso delle ambulanze, non dormiamo

Con il nuovo piano del traffico (ma non è questo il problema) è cambiato anche il percorso delle ambulanze che escono dalla Misericordia di via Verdi (continua)

Con il nuovo piano del traffico (ma non è questo il problema) è cambiato anche il percorso delle ambulanze che escono dalla Misericordia di via Verdi. A parte che continuare a far partire ambulanze dal centro città mi sembra una cosa assurda, vorrei far presente quanto segue: uscita automezzi da Largo Donegani ed ingresso in via Adua (lunghezza 30/40 metri?) poi a destra in via Indipendenza con contemporanea accensione delle sirene. Ma sapete cosa vuol dire quella sirena in mezzo alle case che fanno da “cassa armonica”in una via abbastanza stretta con veicoli parcheggiati su entrambe le corsie? E quante e quante volte questo avviene nelle ventiquattr’ore? Tutti i giorni. E così viene percorso tutto il tratto fino in Piazza Cavour dove l’ambulanza comunque deve quasi fermarsi, sempre a sirene accese, per imboccare il passaggio che immette nella piazza per poter girare a destra verso via Ricasoli o a sinistra verso via Cairoli. Passaggio in teoria chiuso al normale traffico stradale in pratica aperto a tutti con conseguenti manovre da ritiro della patente e sequestro del mezzo, ma naturalmente non c’è mai nessuno autorizzato ad intervenire.
Lungo il maledetto percorso ci sono finestre aperte, bambini piccoli che dormono, anziani che riposano, gente che fa i turni di notte ed il giorno vorrebbe dormire qualche ora. Io non so quale sarebbe la soluzione del problema, la lascio trovare a chi il problema l’ha creato, forse basterebbe che le sirene venissero accese all’ingresso di piazza Cavour, esattamente come facevano prima del nuovo piano del traffico.
Solo a titolo di esempio: nella notte tra il 31/05 ed il 01/06 l’ambulanza è passata con la sirena a tutto volume alle ore 01,38, alle 02,40, alle 05,50. Gli orari sono precisi perché io non ho dormito più dal primo passaggio notturno E parlando con le persone ho scoperto che anche molti altri hanno subito la mia sorte. Dunque, cosa volete fare?

Bruno

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