Buongiorno Livorno: veglia per la famiglia tradizionale? Non siamo in un’epoca oscurantista

A Casarsa della Delizia c’è un cimitero: entri e quasi subito vedi un alberello di alloro tra due lapidi bianche incorniciate da un’aiola. Nell’avvicinarti non guardi a terra, il piede trova un ostacolo, rischi di cadere. Non è il caso ad averti fatto perdere l’equilibrio: è una striscia di marmo che parte dalla tomba di Pier Paolo Pasolini e di sua madre Susanna Colussi e attraversa il vialetto, più alta della ghiaia che lo ricopre. Quella striscia, voluta dall’architetto Gino Valle, è la pietra d’inciampo, lo skàndalon che perturba la sensibilità morale pubblica. Apprendiamo che domenica 14 settembre 2014, a Livorno, si terrà una “veglia silenziosa per difendere la famiglia naturale, cioè l’unione tra un uomo e una donna, fondata sul matrimonio e aperta all’accoglienza dei figli” e ci chiediamo se non siamo tornati – o rimasti – a un’epoca oscurantista, in cui le unioni fra persone dello stesso sesso, adulte, consenzienti e “aperte all’accoglienza dei figli” non possano avere alcun diritto; in cui non sia possibile scegliersi né scegliere; in cui ogni gravidanza vada necessariamente, se non forzosamente, portata a termine, perché “lo vuole la natura”. E rispondiamo che – anche se la “veglia” annunciata e il 62,2% di medici obiettori all’applicazione della 194 in Toscana farebbero pensare il contrario – no, quell’epoca va archiviata, superata, ricordata per non ripeterne le storture e il dolore. Infastidisce anche che questa iniziativa si vanti di essere ‘in difesa della libertà di opinione’, quando mira palesemente a ribadire quella che viene ritenuta l’unica opinione possibile in fatto di ‘famiglia’, ovvero la difesa della famiglia tradizionale. Il silenzio non basta, a nostro avviso, a nascondere o stemperare le pericolose storture di questa impostazione. È un silenzio nel quale cova l’omofobia.
Buongiorno Livorno sostiene, una volta di più e con forza, il diritto civile a sposare chi si ama, ad accogliere nel mondo figli – e figlie – responsabilmente desiderati e a compiere le proprie scelte in piena sicurezza dal punto di vista della salute, fisica e mentale. Senza paura di cadere per lo scandalo. Per questo, attraverso i nostri consiglieri, non abbiamo fatto mancare il nostro appoggio e il nostro contributo al dibattito che, per l’apprezzabile iniziativa della Vice-Sindaco Stella Sorgente e della Presidente dell’VIII Commissione Alessandra Rossi, presto porterà anche a Livorno all’istituzione di un Registro delle Unioni Civili.

Direttivo di Buongiorno Livorno

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