Buongiorno Livorno aderisce alla Marcia delle donne e degli uomini scalzi
Buongiorno Livorno aderisce alla Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi, promossa su scala nazionale, che invita i partecipanti a togliersi le scarpe e a camminare per esprimere solidarietà verso chi emigra e ha bisogno di mettere la propria vita in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere.
Invitiamo tutti i cittadini, le associazioni e le organizzazioni politiche che si riconoscono nell’appello che alleghiamo ad aderire e partecipare alla marcia a Livorno che sarà realizzata VENERDÌ 11 SETTEMBRE. Ritrovo e partenza alle ore 18,00 da piazza della Repubblica (l’ “orologio sociale” della città e spazio di incontro fra genti e popoli diversi) e arrivo al Porto – Molo Mediceo (luogo simbolo di arrivi e partenze per una città di mare come la nostra), passando da via Grande.
È una iniziativa senza bandiere e appartenenze partitiche: tutti possono partecipare e non ci interessa come Buongiorno Livorno rivendicarne la titolarità, pur avendo lanciato la proposta che ha subito accolto numerose adesioni (citiamo, fra le prime, Arci, CGIL, Wilpf Italia, Emergency, Aeroc, Associazione 140 Moby Prince, CMSR, Federazione Livornese PRC, PdCI di Livorno, MezzaLuna Rossa Curda, associazione don Nesi/Corea, EcoMondo, Italia-Nicaragua, Ita-Nica, Bottega del Mondo, Evelina De Magistris, Frida, Si Toscana a Sinistra Livorno, Alba Livorno, Sel Livorno, Futuro a Sinistra, Rete degli Studenti Medi Livorno, Cantiere Giovani-Progetto Strada ecc.)
Ci auguriamo, qualora ci fossero iniziative per la stessa finalità di altri soggetti e realtà, di unire le forze e di partecipare – tutti assieme – senza distinzioni e separazioni.
Noi ci saremo.
Stefano Romboli – presidente Buongiorno Livorno
APPELLO PER LA MARCIA DELLE DONNE E DEGLI UOMINI SCALZI
È arrivato il momento di decidere da che parte stare.
È vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa.
Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte.
Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi.
Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere.
E’ difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo.
Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un’altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno.
Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro.
Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle.
La Marcia degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà.
E’ l’inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie.
Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace.
Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti.
Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze.
Per chiedere con forza i primi tre necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. Certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. Accoglienza degna e rispettosa per tutti
3. Chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. Creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino
Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme.
Primi firmatari:
Lucia Annunziata, Don Vinicio Albanesi, Gianfranco Bettin, Marco Bellocchio, Don Albino Bizzotto, Elio Germano, Gad Lerner, Giulio Marcon, Valerio Mastandrea, Grazia Naletto, Giusi Nicolini, Marco Paolini, Costanza Quatriglio, Norma Rangeri, Roberto Saviano, Andrea Segre, Toni Servillo, Sergio Staino, Jasmine Trinca, Daniele Vicari, Don Armando Zappolini
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