Ballottaggio, chiaro segnale politico
Il ballottaggio è un chiaro segno politico. E’ la prova del fallimento di una strategia politica di appiattimento sulle forze di estrema sinistra che avevano dissanguato il Pd durante lo scorso mandato. E’ il fallimento di una alleanza con partiti che, nonostante avessero scelto la linea della rottura della maggioranza, dell’opportunismo e della critica feroce, non hanno neppure saputo conservare il proprio elettorato. E che questi partiti abbiamo perso voti, la dice lunga su quanto poco si possa attribuire questa svolta storica alla amministrazione Cosimi e quanto lo si possa attribuire ai vertici del Pd. Lontana per politica e cultura dal vento rinnovatore renziano, questa dirigenza ha tenuto Livorno fuori dall’effetto Renzi. Il Pd ha riproposto una coalizione che già aveva fallito la precedente prova di governo, sgretolandosi su tutti i temi importanti della città: ospedale, discarica, trasporti, partecipate, rifiuti ed edilizia Erp. Non su bazzecole.
Si è cercato di addossare all’amministrazione uscente tutte le colpe di una totale paralisi decisionale sulla città che coinvolge, al contrario, tutto il sistema della classe dirigente allargata. Si è creato un profilo nel quale il candidato Sindaco fosse sotto tutela del partito e della tecno-struttura comunale, senza esprimere autonomia rispetto alle istituzioni e all’insieme della collettività.
Si è esclusa, in una logica di arrogante autosufficienza, la partecipazione della società civile da primarie e programma. I primi segnali si sono avuti con la scarsissima partecipazione alle primarie in netta controtendenza con tutta la Toscana. Non si è avuto l’umiltà di vedere e non si è fatto niente.
Si è considerato di scarsa importanza il voto moderato e centrista lasciando a qualche lista il compito di fare da portatori d’acqua senza puntare a un progetto politico che facesse vero perno sul riformismo liberaldemocratico e sulla cultura di governo che Sel e Idv non possiedono. La sconfitta dell’attuale classe dirigente è impietosamente messa in evidenza dai risultati del resto della regione e delle europee il 52,74% contro uno scarso 40% della coalizione.
Adesso partirà l’ennesima campagna per addossare tutte le colpe all’amministrazione uscente. Esempio di una classe dirigente che divora i propri figli, senza storia e senza memoria. Colpo di coda di un dinosauro morente. Noi che abbiamo votato centro sinistra siamo stati portati, non per scelta nostra, sull’orlo del baratro. Eppure noi questo centrosinistra lo vogliamo ricostruire, assieme a tutte le parti vitali della città, ma non ora, non con questi attori. Serve più sintonia con il movimento riformista nazionale, adesso più che mai dobbiamo andare alle urne per voltare pagina definitivamente senza lasciare il campo ai soliti accordi delle segreterie.
Marco Ristori
Livorno Democratica
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