Il Bacino di carenaggio non deve essere trasformato
Apprendiamo dalla stampa cittadina che nel Piano Regolatore del Porto di Livorno, il grande bacino di carenaggio, inaugurato 40 anni fa e capace di accogliere anche navi di circa 300 mila tonnellate di stazza lorda verrà trasformato in una “banchina” d’allestimento per eseguire interventi su imbarcazioni da diporto di grandi dimensioni in galleggiamento. Il Circolo di Rifondazione Comunista Borgo – San Jacopo è contrario nettamente a questa decisione. Già a luglio abbiamo assistito all’inaugurazione della nuova zona commerciale proprio nelle aree dove si progettavano e si costruivano sin dalla fine del secolo 800′ grandi navi che hanno fatto un vanto dell’allora Cantiere Navale Luigi Orlando che di fatto ha cancellato un vanto dell’industria meccanica navale livornese e con essa tutte le lotte fatte dagli operai per il miglioramento delle loro condizioni di lavoro e salariali. Per non parlare poi della cancellazione della LIPS dove si costruivano grandi eliche per le navi stesse. Ora la decisione di rinunciare a riparare le grandi navi dentro il grande bacino in muratura quando già 4 anni fa crollò il portellone. Seguirono promesse politiche per una sua rinascita ma che poi si son rivelate invane. Ribadiamo che sia il grande bacino di carenaggio per riparare navi e la costruzione di panfili debbono e possono coesistere insieme, non si possono cancellare posti di lavoro a Livorno, la crisi occupazionale è grave nella nostra città!
Maurizio Canaccini – Circolo Borgo – San Jacopo Rifondazione Comunista
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