Associazione Paraplegici Livorno: chiediamo un contributo anche a noi

Scrivo a Lei perché non esiste un interlocutore che possa accogliere questa riflessione sull’ autonomia delle persone con disabilità. A NESSUNO INTERESSA ! L’Associazione Paraplegici Livorno dal 1994 ha iniziato ad offrire alle persone con disabilità motoria dei veicoli con adattamenti di guida, ebbe inizio l’era della indipendenza che rompeva i ponti con il passato fatto di solo assistenzialismo . Un’idea rivoluzionaria , un cambiamento culturale e di costume importante perché l’immagine del “poveretto” sulla sedia a ruote o il “fenomeno” senza una gamba iniziò ad essere diverso “in meglio” ..la gente, la società con i limiti che ha per una vera integrazione disabile-normodotato riusciva a scorgere le potenzialità di un disabile e non solo e soltanto le limitazioni . Credemmo nel progetto e andammo avanti con le elemosine di Istituti Bancari, piccoli finanziamenti e contributi , progetti ; molte elargizioni provenivano dagli stessi disabili. La lotta per avere uno spazio ed un riconoscimento nelle Istituzioni di quanto stavamo e stiamo facendo è stata e resta aspra perché a distanza di anni siamo ancora a cercare “CHI” nel Pubblico ha il dovere di tutelare questo “progetto” che restituisce una condizione di vita più vicina alla normalità alla persona disabile. Sicuramente il progetto delle auto adattate è davvero interessante , l’idea di autonomia ha però minacciato le tasche di coloro che nella disabilità e nella condizione di “bisogno” hanno da sempre ricevuto finanziamenti privati e pubblici . Cos’altro può aver frenato questo progetto? I numeri di coloro che da noi hanno chiesto una mano solo importanti ! Le Istituzioni e la politica , il ricco privato che si lega alla politica, hanno sempre trovato una scusa per non dare spazio al nostro progetto, prima per un motivo ed oggi per un altro . Alle numerose richieste di finanziamento e contributi abbiamo collezionato una serie infinita di “mi dispiace..” , “ siamo spiacenti…” ed eccoci qui .. ad elemosinare ancora mentre stiamo lavorando per spostare l’attenzione da un possibile SUICIDIO ad una VITA POSSIBILE. Tuteliamo tutti : rom, migranti, etnie, omosessuali, religioni, cani e gatti… c’è chi porta da mangiare anche ai gabbiani ma CHI ha il dovere di tutelare la vita di persone che si trascinano su sedie a ruote cercando dignità e di riprendersi una vita anche se rotta? Quanto costa una vita in euro ? noi vogliamo il 10% di ogni vita che torna autonoma. CHI ? Mi cerchi lei, direttore, un Vero Interlocutore .

Fabrizio Torsi

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