Asili, tariffe invariate? Da mamma di due gemelle dico: diminuitele. Il Comune risponde

Gentili Direttore,
oggi scorrendo i giornali online ho letto la notizia dell’apertura per le iscrizioni ai nidi comunali e mi è venuta voglia di scrivere a tutti quando ho letto che le rette non sarebbero aumentate, il mio commento è stato: “Ma sarebbe bene che diminuissero!”, perché infatti da mamma di due gemelle di 23 mesi che ha sborsato, credetemi con grande fatica, in un anno più di 7mila € (e c’è chi è arrivato a 10mila €!!) la notizia ha fatto storcere la bocca! Visto che siamo ancora in aperta campagna politica mi sono letta i programmi politici dei due contendenti e mi permetto di dire la mia e fare qualche riflessione a caldo:

– il “grande favorito” alle 11 domande ha risposto con larghe promesse e leggendo il suo programma “dei punti” quando prende in considerazione i nidi (pp. 49-50) dice tutto e niente, o meglio cose che già si sanno (mancanza di posti in confronto alla domanda), ma non parla di un’esigenza effettiva di chi ha gemelli o fratelli al nido per quanto riguarda le tariffe che sono esose da parte del Comune.

– la “grande sorpresa” di questa campagna invece oltre a seguire la Carta di Firenze propone nel programma personale, oltre a un lodevole cambiamento storico (che in questa città comunque ci voleva) con anche finalmente la tutela degli animali, sintetizza in due righe il problema delle tariffe (e lui almeno le prende in considerazione) promettendo la revisione tariffaria “e ridurre o di eliminare le onerose quote di pagamento per asili nidi e scuole materne in caso di comprovate e reali difficoltà economiche” (p. 71): ok, bene, ma quindi chi ci rientra, in base a cosa verranno stabilite queste difficoltà? si rivolge a qualcuno in particolare? anche lui rimane sul vago.

Il sistema utilizzato adesso si basa sull’ISEE, ma chi come me e mio marito ha due stipendi (fortunatamente!), la spesa più sostanziosa (dopo il mutuo) è proprio l’asilo che è un vero e proprio salasso! Ma sfortunatamente NON esiste alcuna agevolazione da parte del Comune di Livorno in riferimento alle rette “asilo nido” per quelle famiglie che hanno due bambini iscritti entrambi allo stesso asilo nido! Cosa che invece avviene in altri Comuni della provincia e della Regione e di tantissime altre regioni che hanno ridotto del 50% la retta mensile del secondo figlio; ad esempio a Firenze i gemelli pagano una sola retta mensile il che equivale a spendere soli “3600€ annui” (e in alcuni asili degli altri comuni non viene chiesto neanche di portare i pannolini e le salviette e l’orario giornaliero disponibile va ben oltre le 15,30 del Comune di Livorno, permettendo così alle mamme di non dover ridurre l’orario lavorativo e quindi lo stipendio, che per le rette di Livorno è un bel paradosso!!).
Nel corso dell’anno ci siamo confrontate con le altre mamme nella stessa situazione e c’è stata anche chi si è prodigata per parlare con le autorità ‘competenti’ comunali, ma da parte del Comune non c’è stata una risposta positiva, anzi si sono dimostrati poco aperti e sensibili al problema, mentre la Regione Toscana ha preso in considerazione la questione, ma ci ha anche detto che tutto dipende dalle disposizioni del Comune… purtroppo!
Ma perché non c’è una soluzione che regolamenti queste situazioni in maniera tale da non farci sentire discriminati rispetto ad altre famiglie residenti in altri comuni sia della stessa provincia che di altre provincie della stessa regione? Oltretutto i soldi che si spendono per le rette non mi sembra proprio si traducano in servizi per le famiglie. Io voglio chiedere ai due pretendenti al trono: perché dobbiamo ulteriormente arrancare ad arrivare a fine mese per un diritto? Perché devo limitare la crescita delle mie figlie, sottraendo loro necessità primarie per pagare il nido? Oltretutto c’è chi non può permettersi di stare a casa a fare la mamma a tempo pieno o non ha l’appoggio parentale, ma non è neanche giusto che i parenti siano l’alternativa al nido e suppliscano alle mancanze del Comune, perché i bimbi hanno diritto a socializzare e a stare con i bimbi della loro età; è la loro prima palestra di vita soprattutto nella fascia degli 0-3 anni! È il primo contatto con il mondo, con la società al di fuori della famiglia, è un bisogno prima di tutto per la loro serenità di crescita.
Detto questo, scusate lo sfogo, ma la frustrazione è tanta, troppa e al limite! Vi ringrazio per l’attenzione e spero che ci sia un po’ più di sensibilità politica al tema ‘famiglia’ nel prossimo neo-consiglio comunale, perché se i genitori sono contenti e sereni anche i figli sono contenti e sereni e quindi si può sperare ancora in un futuro, ma devo dire che la passata amministrazione non si farà ricordare per simpatia e fattività in tematiche familiari.

E. Ammendola

Il Comune risponde –  In relazione alla lettera di una mamma sui costi dei nidi, l’ufficio Attività Educative del Comune ritiene utile fornire alcuni dati, e informazioni su come si compongono le tariffe.
Premesso che a Livorno le tariffe non aumentano da tre anni, è importante ricordare che i Comuni attendono da anni una legge (l’unica legge nazionale che c’è è del 1971) che riconosca il nido come parte del sistema educativo-scolastico e, soprattutto, riattivi forme stabili di finanziamento dei costi di gestione.
Non ci sono cioè, ad oggi, obblighi normativi perché ci siano nidi nei territori e la loro realizzazione e attivazione è lasciata alla sensibilità dei Comuni.
I costi di gestione dei nidi, ad oggi, sono quindi pressoché interamente a carico del Comune.
Il costo del nido (procapite a bambino) è composto per circa il 90% dal costo del personale (e non perché gli educatori abbiano stipendi alti, ma perché il costo del lavoro in Italia è pesante).
Mediamente, a Livorno, un bambino al nido costa circa 800 euro mensili di cui, sempre nella media, circa 300 euro sono a carico della famiglia, in virtù delle agevolazioni ed esenzioni che il Comune riconosce alle famiglie sulla base del loro reddito.
Complessivamente negli ultimi 5 anni il Comune è riuscito a garantire agevolazioni ed esoneri a tutte le famiglie che ne hanno fatto richiesta, nonostante siano aumentate: le agevolazioni, da 2150 del 2008-09 a 3111 nel 2013-14, e gli esoneri totali da 406 del 2008-09 a 671 nel 2013-14″.
In questi 5 anni il Comune di Livorno ha riconosciuto complessivamente agevolazioni per circa dieci milioni di euro, continuando a registrare una progressiva diminuzione del numero degli utenti a quota intera, ed un contestuale aumento di quelli che rientrano nelle fasce con quote agevolate coperte dai fondi comunali.
E’ inoltre stato realizzato un sistema di aggiornamento in tempo reale del valore ISEE, con attualizzazione delle situazioni reddituali, in ragione del loro variare anche nel corso dell’anno educativo-scolastico.
Questo significa che in presenza di un mutamento – purtroppo quasi sempre, se non addirittura sempre, peggiorativo – della situazione lavorativa delle famiglie, questa viene subito registrata ai fini di un ri-calcolo al ribasso della retta.
Nei servizi educativi prima infanzia (0-3 anni) gestiti direttamente dal Comune, nell’anno scolastico 2013/2014, su 580 bambini, 67 risultano totalmente esonerati dal pagamento e 463 nelle varie fasce di agevolazione.
Inoltre il Comune copre – totalmente o parzialmente in base all’ISEE – la retta dei 427 posti che si riserva nei servizi educativi 0/3 privati convenzionati (assumendo una spesa complessiva di circa 1.600.000 euro per anno educativo) perché le famiglie che usufruiscono di tali posti pagano la stessa cifra degli utenti dei comunali”.

Ufficio Attività Educative del Comune

Il lettore risponde – Ringrazio anche la solerzia dell’ufficio Attività Educative del Comune nel rispondere… ma ha nuovamente dimostrato di NON ascoltare il cittadino. Io non ho detto che non ci sono agevolazioni (e anche lì sarebbero da rivedere i parametri per accedervi) ma che NON CI SONO per le famiglie che hanno gemelli o 2 fratelli iscritti nello stesso nido e che ogni mese tocca pagare TARIFFA PIENA E DOPPIA chiaramente secondo la modalità dell’ISEE. Preciso questo perché ironicamente parlando la loro risposta ha il sapore di un vecchio ciclostilato (esistono ancora?!) e lo dico amareggiata perché chissà come mai rispondono veloci solo sotto elezioni…

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