Anppia: lettera in ricordo di Giulio Regeni

L’assassinio di Giulio Regeni  e la barbara crudeltà della sua morte, toccano da vicino i sentimenti di ogni cittadino italiano che ami la libertà ed in particolare toccano la sensibilità di un’Associazione come la nostra, l’ANPPIA, sorta per ricordare i Perseguitati Politici Italiani Antifascisti che lottarono contro il regime per fondare uno stato democratico, dove fossero rispettati i diritti, le idee, la vita di ogni persona.
Prima quindi che lo sdegno di oggi si trasformi in dimenticanza e indifferenza, vogliamo ricordare la figura di questo giovane studioso che  voleva farci conoscere una realtà che è ancora là, a pochi chilometri da Il Cairo, ma che nessuno vuole vedere. Nel delta del Nilo, in una piccola città, sorge la più grande fabbrica tessile del paese, da dove nacque la rivolta di Piazza Tarhir del 2011 che fece crollare il regime di Mubarack e dove tuttora sono attivi movimenti di sindacati indipendenti di lavoratori. Attualmente in Egitto sono presenti movimenti che non si identificano certo con gli islamisti, ma che si oppongono alla feroce dittatura militare del generale Al Sisi : in due anni sono scomparse 1700 persone, centinaia di altre sono in prigione, tutti coloro che sono sospettati di essere degli oppositori sono sottoposti alle violenze incontrollate della polizia e dei servizi di sicurezza.
Indagando per i suoi studi all’Università di Cambridge sulla situazione economica dell’Egitto e sui movimenti operai del Paese, Giulio Regeni è entrato in contatto con questa realtà che voleva farci conoscere con i suoi articoli. La sua terribile morte impone che lo sdegno di oggi non decada poi in dimenticanza di lui e in indifferenza per queste realtà che coinvolgono la vita di tante altre persone come noi, che noi spesso guardiamo con fastidio o ostilità mentre fuggono in cerca di una vita dove sia rispettata la dignità di ognuno.
Per il suo impegno civile, per la sua giovane generosità che lo spingeva ad essere solidale con altre persone che nemmeno conosceva ma di cui capiva la sofferenza, per la sua limpida forza morale che così tanto gli è costata, Giulio Regeni non può che essere il figlio di tutti quelli che amano la libertà e la democrazia e far parte di quella grande famiglia dell’ANPPIA  che da sempre combatte in difesa dei diritti umani, così spesso negati.

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