Anpi: 31 ottobre, 2 e 4 novembre. Riflessioni ad alta voce

31 ottobre, 2 novembre, 4 novembre. A mio parere è sempre opportuno riflettere e non esprimere opinioni a caldo, “attaccare la spina prima di dare fiato alla bocca”, e siccome sono passate più di due settimane si possono fare riflessioni senza essere accusato di emotività o faziosità. Il 31 di ottobre si è tenuta la Festa della Folgore, e un evento che richiama molti cittadini, livornesi e non in un luogo bello e importante, la Rotonda di Ardenza, il lungomare livornese.  Nell’occasione tutti gli anni viene ricordata la battaglia di El Alamein e si rende onore ai ragazzi della Folgore, mandati al massacro, senza mezzi  dalla sanguinaria follia di Mussolini e dei gerarchi del fascismo.  Gli uomini della Folgore hanno una storia importante di impegno, di lotta e di sacrifici e molti di loro insieme ad altri militari nel momento del disfacimento dell’otto settembre seppero scegliere.  Lo fecero in Corsica insieme al Battaglione Friuli rigettando a mare le camice nere e i tedeschi, lo hanno fatto con il Ricostituito Esercito Italiano del sud, combattendo insieme agli anglo americani per la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

E li ritroviamo a fianco delle formazioni partigiane in Toscana, in Emilia. E’ uno spaccato importante della storia della Folgore. Quegli uomini hanno contribuito alla costruzione dell’Italia Repubblicana e alla Costituzione Antifascista.  Ecco perché non comprendo l’esposizione di pubblicazioni come quella su Julio Valerio Borghese,  Aderente alla RSI, comandante della 10° Mass e fondatore della “ Mai Morti” , impegnato nei rastrellamenti di partigiani e civili, collaboratore delle SS nelle stragi di civili, uno dei protagonisti del tentato golpe all’inizio degli anni 70.  Tutti gli uomini dei Corpi delle Forze Armate per la Difesa del Paese giurano fedeltà alla Repubblica, democratica e antifascista e alla Costituzione.

Credo che l’esaltazione di quella fosca figura non sia consona a quel giuramento.    Il 2 novembre si è svolta la cerimonia in ricordo dei caduti di tutte le guerre presso il Cimitero dei Lupi.  E’ sempre emozionante e carica di fascino la cerimonia.  L’attenzione, la partecipazione, la vicinanza anche fra persone che non si conoscono ma si riconoscono nel sacrificio di uomini che con la loro vita ci hanno consegnato un patrimonio. Al termine della Cerimonia al Quadrato dei Caduti, era prassi di soffermarsi a rendere omaggio al Quadrato dei Partigiani, (non ricordo se previsto da protocollo del cerimoniale) sta di fatto che in quel luogo si sono fermati i labari del Comune di Livorno, della Provincia, di alcune Associazioni, cittadini che avevano partecipato alla celebrazione dei Caduti, le autorità Civili che Militari non si sono viste.  Non sono un appassionato di rituali.A me hanno insegnato che il ricordo aguzza la memoria e un Paese senza memoria è destinato dimenticare i suo valori fondanti e alla decadenza culturale.

Il 4 novembre  si è celebrata la Festa delle Forze Armate e la fine della Prime Guerra mondiale, il prossimo anno inizieranno le celebrazioni per il centenario dell’entrata in guerra dell’ITALIA nella primo conflitto mondiale. Già alcuni intellettuali hanno avanzato una riflessione su un problema che noi italiani, a differenza di altri (Francia, Germania, Inghilterra) hanno affrontato e risolto, e che riguarda la parificazione dei deceduti per fucilazione durante il periodo bellico con i caduti di guerra.  Forse a 100 anni dall’inizio di quel massacro immane di uomini strappati dalle loro terre e dalle loro famiglie sarebbe un riconoscimento concreto sull’inutilità della guerra.

Gino Niccolai

Presidente ANPI Provinciale Livorno

 

 

Livorno 15/11/2014

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