Nove anni fa quel terribile incidente: sul lavoro massima attenzione!

Sono passati nove anni da quella mattina, che doveva essere una normalissima e tranquilla giornata di lavoro.
Invece un infortuno sul lavoro ha cambiato completamente la mia vita e quella di tutta la mia famiglia.
Il macchinario battistoccafisso che utilizzavo per ammorbidire il pesce si e preso tutto il braccio fino al mento, costringendo i vigili Del fuoco ribattezzati da me i miei Angeli Del Fuoco ad un durissimo e lungo lavoro per liberarmi durato ben 90 minuti.
La causa di tutto era la completa mancanza di sistemi di sicurezza \prevenzione ,la mancata manutenzione e l’inesistente formazione al’uso del macchinario.
Il danno causato dalla pressa non si limitò all braccio/ spalla ma ci furono delle complicazioni durante la degenza ospedaliera come la perforazione pleurica con versamento e difficoltà respitatoria,ed una fortissima infezione che costrinse i medici a spostarmi in 4 reparti diversi(Chirurgia ,Ortopedia Medicina D’urgenza Malattie infettive.
A causa dei postumi che mi sono rimasti ho perso l’idonieta alla manzione lavorativa,il declassamento della patente di guida per non parlare degli attachi di panico che mi costrinsero ad un periodo di incontri con un medico spicoterapeuta.
Mi sono sempre considerato una persona malgrado tutto molto fortunata, per due motivi:
Essere tornato a casa, mentre purtroppo molte vittime di infortunio sul lavoro pagano con la vita un prezzo altissimo.
Aver accanto a me un famiglia eccezionale in prima persona mia moglie Mascia e grazie a lei che ha vegliato su di me per tutta la degenza in ospedale (grazie alla sua insistenza alla sua caparbieta al suo Amore convinse i medici a sottopormi a accertamenrti più approfonditi, per avere poi la diagnosi di perforazione pleurica con versamento) che erano la causa della mia difficolta respiratoria e non la febbre alta come inizialmente pensavano.
Condividendo con me tutti i giorni post riabilitativi presso i vari centri INAIL ASL ancora oggi a distanza di nove anni avvolte quando vado a fare visite di controllo la cerco perchè e la mia forza.
La cosa che mi ha più lasciato a bpocca aperta in questi anni e la difficolta di rinserimento lavorativo che una persona che a causa del’infortunio perde la possibilita di continuare il vecchio lavoro, mi è stato riconosciuto dal’INAIL il 60% di riduzione della capacità lavorativa questo comporta si il riconoscimento di una rendita mensile da parte del’INAIL ma pur avendo fatto diversi corsi di riqualificazione lavorativa ad oggi non sono ancora riuscito ad essere ricollocato nel mondo del lavoro, escluso un periodo presso una Coop Sociale che poi a chiuso lasciandomi nuovamente senza lavoro.
Grazie ad un progetto INAIL-CNA ho potuto fare prima 6 mesi di tirocinio finanziato dalla Provincia di Livorno, che poi si è affiancato ad un anno di tirocinio Giovani Si della Regione Toscana presso l’ Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro (ANMIL).con la quale collaboravo gia con altre iniziative e progetti
Da Febbraio 2014 con il rinnovo della cariche associative sono diventato Presidente territoriale ANMIL di Livorno.
Un incarico molto impegnativo perchè io credo molto nel’Associazione e vorrei poter avvicinarla di più agli Invalidi del lavoro e ai loro familiari.
Il nostro principale obbiettivo e la completa cancellazione degli infortuni sopratutto quelli mortali con la prevenzione il controllo l’insegnamento alla sicurezza a partire dalle scuole perche i giovani che saranno i lavoratori i Dirigenti del futuro sappiano fin dagli inizi che niente vale più della VITA.
ma anche come da statuto la vicinanza agli infortunati alle vedove agli orfani per il riconoscimento di tutto quello che gli spetta un affiancamento nello svolgimento delle spesso lunghissime pratiche.
Perche credo che solo chi ha provato sulla propia pelle, tutto quello che un infortunio sul lavoro può lasciarti dovrebbe poter essere di aiuto agli altri e non rimanere in attesa magari rinchiudendosi in se stesso sentendosi esclusso dal mondo, visto che purtroppo il mondo del lavoro oggi a sempre meno posto per le Categorie Protette e i Disabili.
Spero che queste mie righe abbiano fatto riflettere sia chi lavora che possa avere più attenzione predendendo piu sicurezza nei luoghi di lavoro, magari pensando che a casa ha una famiglia che lo aspetta, e chi purtroppo e gia rimasto vittima di infortunio che possa essere testimone,essere di esempio affinche il lavoro sia solo fonte di sostegno economico e non causa di dolore sangue e lacrime.

In memoria di tutte le vittime del Lavoro

Presidente territoriale ANMIL Livorno
Stefano Di Bartolomeo

La lettera della figlia
Sono passati nove anni dal tuo terribile incidente, da quando quel brutto macchinario che fin da piccola mi ha sempre fatto paura ti ha preso tutto il braccio, lo ricordo come fosse ieri mamma non voleva dirmi niente ma anche se ero piccola capii che qualcosa non andava; quanta paura ho avuto di perderti quando venivo a trovarti in ospedale; quelle lunghe ore ad aspettare che tu uscissi dalla sala operatoria poi sembrava il peggio fosse passato e invece altre complicazioni come la pleora perforata, ma con il tuo carattere forte le hai superate tutte come la lunga degenza a Volterra a fare fisioterapia lontano da noi.
non voglio più continuare a raccontare quel brutto giorno uno dei più tristi della mia vita ma voglio solo dirti GRAZIE di essere ancora accanto a me GRAZIE di non avermi lasciato sola con mamma non avremo potuto retare senza di te  GRAZIE DI ESSERCI BABBO SEI SPECIALE
ti voglio tanto bene tua puce Sandy.
Di Bartolomeo Sandy

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