Adesso i politici locali si accapigliano per decidere chi è più renziano
Renzi ha vinto, anzi ha stravinto anche e soprattutto nella rossa Livorno dove si pensava avessero sede gli ultimi “giapponesi” e se la situazione non fosse cosi’ tragica, mi verrebbe da sorridere al pensiero di quello che potrà succedere a De Filicaia e Lippi, che si ritrovano da soli a difesa della ridotta e sono curioso di vedere se il ragazzotto fiorentino sara’ capace di passare dagli slogan e dalla politica degli annunci alla pratica attuazione dei suoi dettati rivoluzionari. Certo, nessuno puo’ permettersi di mettere in discussione il risultato delle primarie , anche se io, da vecchio conservatore, continuo a ritenere folle la decisione di fare eleggere un segretario di partito da soggetti non iscritti e nessuno si meravigli o si scandalizzi se poi capita, come a Livorno ,che si presenti al seggio uno talmente di destra da considerare il sottoscritto un pericoloso estremista di sinistra. Devo purtroppo constatare che questa vicenda ha rappresentato l’elevazione ai massimi sistemi di una delle piu’ fulgide virtu’ italiche, cioè la usuale tendenza a salire sul carro del vincitore, spinte , risse, insulti per potere mettere i piedi sul suo pianale, fenomeno identico a livello generale che nella nostra città e’ stato elevato a sistema e non riesco a definire il sentimento che provo, amarezza, sconcerto, un pizzico di compassione nel vedere tanti esponenti locali accapigliarsi per decidere chi sia piu’ renziano o meno e tra questi non poteva mancare il nostro amato (insomma) primo cittadino. Si, proprio lui, lui che si e’ sempre dichiarato strabico a sinistra, lui che e’ stato convintamente prima dalemiano e poi bersaniano, i massimi nemici di Renzi, lui che ormai soffre di un torcicollo cronico per avere guardato, in Consiglio Comunale , sempre e soltanto da una parte, una cosa davvero da far rimanere senza parole. Mi sovviene una vecchia canzone non sempre si puo’ vincere, bisogna …, evidentemente l’autore non aveva bisogno della pagnotta (poltrona).
Bruno Tamburini, consigliere comunale Pdl
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