Aci, sos sosta: sempre meno parcheggi in centro
Nell’apprendere la notizia dell’imminente eliminazione degli stalli che erano destinati alla sosta in piazza del Municipio, non possiamo fare a meno di notare come il termine riqualificazione, specie nell’ambito della pianificazione dei futuri ambienti urbani, continui a essere utilizzato in maniera impropria. Soprattutto perché il concetto di trasformazione viaggia molto spesso erroneamente in parallelo con la necessità di eliminazione completa dello strumento automobile, quest’ultimo inteso quale sinonimo di degrado e abbrutimento.
Scelta incomprensibile. La fame di posti auto richiesti nell’area del Pentagono del Buontalenti risulta già alta allo stato attuale. Una misura come quella citata sopra, non potrà quindi che aggravare una situazione come quella livornese che, al contrario, attende ancora di venire regolata da un Piano del Traffico ispirato a criteri pratici e razionali. Dettami comunemente adottati a livello internazionale e che prevedono la creazione in numero adeguato di stalli per la sosta a pagamento a rotazione, limitata per periodi di tempo medio-breve. La medesima natura di quelli che già da anni stavano già servendo con successo piazza del Municipio e dintorni. E che, proprio per questo, non si comprende per quale motivo debbano essere rimossi in toto.
Alternative utopiche. Per compensare l’annunciata, ulteriore diminuzione degli spazi per la sosta, in parallelo in un mondo perfetto sarebbe allora auspicabile che venissero attivate linee di mezzi pubblici appositamente dedicate. L’ideale sarebbero servizi di bus navetta che, nel corso dell’orario diurno, si alternassero per collegare il centro con i parcheggi presenti nelle zone limitrofe (pensiamo in primis a quello più grande, sito all’altezza del ponte di Santa Trinita), peraltro con la necessaria frequenza (intervalli lunghi al massimo 10-15’), spingendo i mezzi al massimo sino a Piazza Cavour: le navette trovano infatti il loro più efficace utilizzo se articolate su brevi tratti di percorrenza, in virtù delle loro dimensioni ridotte e delle caratteristiche tecniche scarsamente impattanti sotto il profilo dell’inquinamento atmosferico e acustico. In parallelo, suggeriremmo di realizzare un monitoraggio costante. Tale controllo sarebbe funzionale ad apporre mensilmente le necessarie modifiche alla tabella degli orari e dei tragitti, seguendo le tendenze dettate dalle necessità dei passeggeri che potrebbero sicuramente mutare da una stagione all’altra.
Urgono soluzioni compensatorie. Alla luce della difficile congiuntura economica che coinvolge in primis anche le stesse casse comunali, ci rendiamo però anche conto come le proposte formulate poco sopra sfiorino la mera utopia. Siamo realistici, a causa degli elevati costi da sostenere per arrivare alla loro realizzazione. Proprio a causa della carenza di risorse e fondi da destinare al servizio di trasporto pubblico, non sarebbe allora il caso di ripensare a soluzioni che forniscano concretamente valide alternative per la sosta in zona? Come AC Livorno, chiediamo pertanto all’Assessorato al Traffico di mettere quanto prima altre soluzioni a disposizione di tutti quei cittadini-utenti che, quotidianamente, hanno la necessità di recarsi presso gli sportelli di Comune, Provincia e Camera di Commercio per sbrigare le proprie commissioni burocratiche.
Riccardo Heusch
Presidente Commissione Traffico e Mobilità Aci Livorno
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