Aci: no alla chiusura al traffico del “Buontalenti”

Apprendiamo dai media locali dell’ennesimo annuncio riguardo al futuro della mobilità nel centro urbano. Un proclama formulato stavolta direttamente dal Sindaco Nogarin, in occasione dell’intervento al raduno indetto dalle sezioni labroniche di WWF e Pandaciclisti per dire basta alle morti negli incidenti stradali. L’intenzione dell’attuale Amministrazione Comunale, annunciata espressamente dal Primo Cittadino, sarebbe quella di arrivare a una completa pedonalizzazione del cuore pulsante di Livorno, vale a dire il Pentagono del Buontalenti. Accumunare i decessi a seguito di sinistri stradali con il traffico all’interno del Pentagono ci appare un’esagerazione, oltre che una forzatura ‘ad hoc’ per rilanciare nuovamente l’idea, ormai ben poco originale ma pur sempre facilmente populistica dello sbarramento totale al transito dei mezzi privati in centro. Eppure, nel passato più o meno recente, l’AC Livorno si è schierato pubblicamente contro tale proposta. Una posizione che l’Ente ha già avuto modo di articolare: l’ipotesi ci appare nefasta e controproducente, in primis per l’economia locale composta nello specifico da uffici di professionisti e da altrettanti esercizi commerciali. Tutte attività dislocate all’interno del suddetto Pentagono e che, a seguito dei provvedimenti annunciati, diverrebbero sempre più isolate dai restanti quartieri e difficilmente raggiungibili dalla rispettiva clientela.

Le città, per naturale vocazione, dovrebbero al contrario essere quanto più aperte e vissute dalla popolazione. Non certo ‘blindate’ con divieti e/o sbarramenti materiali. L’eccezione alla regola si ha soltanto in specifici casi collegati a cittadine che trovano una sorta di chiusura atavica e naturale nel loro storico disegno urbano (a tal proposito, esempi illustri sono le strutture murarie di Lucca, per restare in Toscana, o come quelle che cingono il centro di Palmanova in Friuli-Venezia Giulia). Una possibile tendenza alla chiusura che quindi potrebbe essere giustificata laddove, come nei casi sopra citati, la circolazione delle auto costituisce un intralcio materiale, oltre che un fattore di rischio, per la pacifica convivenza tra pedoni ed automobilisti/centauri. Tali caratteristiche tanto particolari non si riscontrano però a Livorno, una città contraddistinta da un centro dove la ragnatela viaria non è né tanto stretta, né articolata, fatti salvi alcuni punti ben identificabili. All’ombra dei Quattro Mori non vi sono difatti particolari fattori ostativi al corretto flusso circolatorio di auto e mezzi pubblici: redigere un Piano del Traffico  equilibrato e razionale dovrebbe perciò rappresentare in teoria un compito non eccezionalmente oneroso o arduo. Invece, malgrado ciò, sino a oggi le passate Amministrazioni si sono perse in un bicchier d’acqua, confuse dall’errata volontà di perseguire mode, pressioni impresse dagli interessi specifici di particolari corporazioni, comitati e circoli. O, cosa ancora peggiore, vincoli imposti da partiti politici. Cercando di accontentare un po’ tutti, alla fine si è ottenuto il risultato completamente inverso: in molti si sono definiscono da tempo profondamente delusi dalla viabilità cittadina. Sono passati ormai otto mesi dalla svolta avvenuta con il conseguente al passaggio di testimone dopo le ultime elezioni amministrative. Eppure, possiamo sbilanciarci nell’affermare di non aver ancora avuto riprova di tale cambiamento radicale e di non aver beneficiato degli effetti di quella operazione di modernizzazione promessa nel corso della scorsa campagna elettorale. Intanto, il tempo passa e gli automobilisti, i commercianti e i residenti del centro stanno ancora aspettando una risposta alle loro richieste: una soluzione logica, strutturata e futuribile che risponda alle loro esigenze di spostamento e vivibilità del centro.

Riccardo Heusch Presidente Commissione Traffico e Viabilità

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