Aci Livorno: ponte di via Firenze, prevenire sarebbe meglio che curare

Che le cose si deteriorino con il trascorrere del tempo é purtroppo un dato di fatto ineluttabile. E’ questo il caso del cavalcaferrovia di via Firenze, rimasto oggetto negli ultimi giorni dei sopralluoghi da parte dei Vigili Urbani e di tecnici della Protezione Civile a seguito dell’allarmante caduta di calcinacci che hanno colpito anche una vettura in transito (e solo per puro caso non si è verificato un incidente più grave). Un pericolo simile a quello occorso alla storica volta che costeggia la struttura cimiteriale dei Lupi ormai già nella primavera di due anni orsono. Quando, almeno per la metà che copre la strada che conduce i mezzi in percorrenza da nord verso sud, fu finalmente oggetto di un massiccio intervento di riparazione al rivestimento esterno.

Che il ponte sia datato non è quindi una novità. Tant’è che ancor prima della sua funzione svolta a favore del sottostante transito veicolare in epoca antecedente al secondo conflitto mondiale, era stato progettato per far passare il celebre ‘trenino’ che collegava su rotaia Livorno con Pisa. Malgrado la veneranda età strutturale, il ponte è rimasto abbandonato per anni, sino al suo riutilizzo in sede di allargamento della via Aurelia per il transito su gomma. Nel frattempo, il traffico ferroviario ha continuato imperterrito a viaggiarvi sopra, con cadenza anche maggiorata nei tempi moderni. Il tutto mentre, complice la crescita dell’area limitrofa destinata allo sviluppo di attività commerciali e industriali, cresceva anche il flusso degli stessi mezzi pesanti su strada, i quali alla lunga hanno contribuito a minare la stabilità del ponte con le costanti sollecitazioni sussultorie provocate dal loro passaggio.
Alla luce di queste semplici costatazioni ci meravigliamo che per accorgersi finalmente dell’urgente necessità di operare una benché minima opera di manutenzione, come già avvenuto due anni fa, anche stavolta si è dovuta attendere la caduta di calcinacci. Un’operazione di conservazione che avrebbe dovuto anche essere comprensiva di un adeguamento alle più elementari norme di sicurezza nell’eventualità di potenziale allagamento. Un intervento annunciato pubblicamente anni fa: invece, ancora oggi, la promessa dell’installazione in loco di pompe idrovore utilizzabili in caso di emergenza risulta disattesa. Peccato che la tematica non sia passata di moda, pronta a tornare tristemente puntuale alla ribalta, in coincidenza del primo violento acquazzone.

Riccardo Heusch
Presidente Commissione Traffico e Mobilità
AC Livorno

Riproduzione riservata ©