Aci: perché “no” ai cordoli in via Grande

Come recita un vecchio adagio: sbagliare è umano ma perseverare diventa diabolico. Un saggio modo di dire popolare che ben si adatta alla storia apparentemente infinita dei cordoli di separazione dei flussi di traffico lungo via Grande. Uno strumento assai discusso, la cui installazione e rimozione riemergono, ad epoche alterne, negli articoli dedicati alla viabilità del centro dalle cronache locali. Ma che soprattutto, come il più classico coniglio estratto all’improvviso dal cilindro del mago per impressionare gli spettatori, viene riproposto nelle intenzioni programmatiche degli Assessori Comunali al Traffico che si susseguono lungo le varie legislature. Insomma, una sorta di illusoria panacea per tutti i mali della viabilità urbana.
E’ così che, negli ultimi 10-15 anni, i cordoli in via Grande sono stati prima installati, poi tolti, poi rimessi e poi rimossi. Una sorta di circolo vizioso nel quale l’attuale Assessore Gordiani, stando a quanto annunciato alla presenza di  microfoni e taccuini dei media locali, pare intenzionato a ricadere. Una spirale magnetica che pare attrarre fatalmente, considerate tutti i ripensamenti e le variazioni sul tema alle quali la cittadinanza livornese ha assistito nel recente passato. Un carosello di opinioni contrastanti che spinge alla riflessione: un valido motivo di fondo deve pur sussistere se i predecessori dell’attuale Assessore si sono resi conto che quella dei cordoli non era, con tutta probabilità,  una strada valida ed efficiente da percorrere.
Invece di sfogarci formulando facili ma improbabili voli pindarici di fantasia, azzardando proposte cheoggi suonano già come anacronistiche o persino carenti di una propria logica di fondo, l’AC Livorno richiama tutti i soggetti in causa ad una maggiore lucidità e razionalità. Un obiettivo che, da parte dell’AC, verrà perseguito con immutate modalità, sottolineando quelli che saranno considerati gli errori e le lacune messe in campo dale Istituzioni e dagli organi preposti al settore di nostra competenza. Oltre che formulando proposte e suggerimenti propositivi, utili alla risoluzione delle criticità evidenziate.

Ecco quindi che l’AC Livorno aveva già avanzato, in maniera reiterata, alcune osservazioni su soluzioni quantomeno discutibili. Decisioni prese da quegli stessi tecnici comunali i quali,  non rivestendo essi cariche elettive, sono rimasti sostanzialmente gli stessi nel corso degli anni. Un lungo elenco negativo che si estende dal parcheggio inutilizzabile di via Pio Alberto del Corona sino all’altra area di sosta di Viale della Libertà, inventata al fine di creare un parcheggio di scambio (pur sapendo bene sin dall’origine che i livornesi non avrebbero mai cambiato così drasticamente le loro abitudini in materia di mobilità privata e pubblica). Senza dimenticare la rotatoria di via Da Verrazzano, il semaforo di via Cattaneo, il semaforo pedonale all’altezza dei cimiteri della Misericordia, le piste ciclabili che nascono e si spengono improvvisamente, da e verso il nulla. E potremmo continuare con molti altri esempi di opzioni  adottate  in passato per affrontare le criticità della viabilità cittadina ma rivelatesi sbagliate in quanto superficiali, poco calcolate o comunque approssimative. L’appello che come AC Livorno sentiamo di rivolgere all’attuale Amministrazione Comunale è quindi quello di ponderare con lungimiranza, almeno stavolta, le scelte da adottare. E l’intenzione di tornare a discutere di un argomento già rivelatosi fallimentare, come quello dei famigerati cordoli spartitraffico in via Grande, non ci pare proprio possedere tale valenza costruttiva e futuribile.

Riccardo Heusch Presidente Commissione Traffico e Mobilità AC Livorno

Riproduzione riservata ©