Aamps, ora serve un patto tra lavoratori e azienda

Le polemiche dei giorni scorsi sulla mozione a favore dei dipendenti Aamps hanno poco senso, con Forza Italia che tenta di passare come paladino dei lavoratori, per non parlare del PD che prima ha creato il precariato in azienda e ora spinge per privatizzare con Retiambiente (che procederebbe come minimo alle stesse “decurtazioni stipendiali” del CTT-nord).
La maggioranza ha tergiversato per due anni con nomine improponibili, anche se ora al timone di Aamps sembra essere arrivato chi sa di cosa parla.
Per evitare ogni rischio occupazionale non serve approvare un foglietto in Consiglio comunale (carta straccia senza valore legale), ma è necessario che i dipendenti si siedano allo stesso tavolo con l’azienda, formulando pubblicamente una proposta organica per il piano industriale, nel rispetto del mandato di Nogarin: strategia rifiuti-zero e niente Retiambiente.
I lavoratori tengano presente che l’Ascit di Capannori (che presto verrà distrutta dal sindaco PD per far spazio a Retiambiente) serve 80.000 abitanti – più della metà di Livorno – ed è passata da 40 a 140 dipendenti rinunciando all’inceneritore e puntando su porta-a-porta e riciclo, senza far debiti e diminuendo le tariffe: non è un miracolo, ma merito dei quattrini incassati rivendendo il materiale, anziché pagare milioni per bruciarlo e smaltirne le ceneri.
Tengano anche presente che ormai da anni negli USA il settore del riciclo ha più occupati perfino dell’industria automobilistica. Parma – piena di debiti – ha avviato il risanamento estendendo il porta-a-porta a 190.000 abitanti, Milano lo ha esteso ad 1 milione e 400mila abitanti in un anno e mezzo.
L’indotto da ora in poi dovrà guadagnare “insieme” ad Aamps e non più “a spese” di Aamps. Stesso discorso per i morosi (in certi casi le due categorie coincidono).
Se si aprirà un confronto su questo piano costruttivo, sarebbe assurdo per Comune e azienda rifiutare il dialogo, necessario per un risanamento efficace e veloce, anziché lungo e conflittuale.

Andrea Romano – Resistere! Azione civica

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