8 marzo, Prc: non una donna ma una pluralità di singole esistenze
Riteniamo non si possa affermare l’ esistenza di una categoria assoluta della donna nella quale ognuna si possa riconoscere, ma piuttosto una pluralità di singole esistenze che sfugge a qualsiasi generalizzazione. Tuttavia è innegabile che in alcuni momenti storici, dalla Resistenza, alla conquista del diritto all’aborto, fino alle combattenti kurde che si oppongono alla ferocia dell’integralismo islamico, le battaglie comuni delle donne siano state in grado di creare una coscienza collettiva efficace nel realizzare concreti cambiamenti nella società. Per noi comunisti l’ 8 marzo rappresenta una giornata di consapevolezza storica e di gratitudine per chi, prima di noi, ha tagliato con fatica spazi di lotta, tesi a sgretolare un complesso sistema di dominio ed ancora un momento di doveroso bilancio di ciò che ancora c’è da fare. I mezzi d’ informazione ci impongono una narrazione distorta delle donne italiane, usate come “corpi-strumento” per vendere o compatite nel ruolo di vittime di violenza, noi vogliamo un altro racconto e siamo convinti che se tutte le forze politiche, culturali, associative, assieme alle famiglie ed agli insegnanti inizieranno con forza ad abbattere uno ad uno gli stereotipi, che condannano la donna ad una condizione ancora inaccettabilmente subalterna, si avvierà una vera e propria rivoluzione culturale che finalmente conquisterà per tutte pari opportunità. Quindi il nostro 8 marzo non sarà celebrazione malinconica delle passate lotte femministe, ma una proposta concreta di cambiamento per il futuro, basata soprattutto sulla diffusione della cultura del rispetto delle differenze e dell’affermazione dei diritti sanciti dalla Costituzione.
La Segreteria della Federazione livornese del PRC
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