Crociere. Sbarchi a Livorno e ti senti…turista per caso!
E’ cominciata la stagione delle crociere. Ce ne siamo accorti con l’arrivo, pochi giorni fa, di ben 6 navi e 10000 turisti in un giorno L’esile compromesso raggiunto recentemente sugli accosti ha almeno scongiurato altre figuracce in mondovisione, con love boat mandate via all’ultimo minuto che lasciavano una scia di improperi in tutte le lingue. Manca ancora però un piano preciso con dei tempi per realizzare una accoglienza efficace in porto. Oggi a bordo delle navi in arrivo i turisti possono prenotare di Livorno solo il bel giro dei fossi in battello, ma ci risulta che le compagnie stesse preferiscano indirizzare i passeggeri altrove. Questo poiché la Porto2000 ha agito, oltre che come terminalista, anche come operatore turistico. A terra pare venissero vendute visite verso altre città (non solo Pisa, ma persino Civitavecchia) in diretta concorrenza alle compagnie, una delle cause della famosa “fuga a La Spezia”. Visto che il 70% dei croceristi acquista il pacchetto a bordo, sarebbe molto importante arrivare ad un accordo chiaro sui ruoli e sbloccare quello che è un problema tutto livornese. Così facendo si potrebbe arricchire l’offerta a bordo e ottenere un maggior flusso di persone su Livorno.
Quel 30% circa di turisti che invece scendono in città, incontrano altri problemi. Lo sbarco delle navette è in Piazza del Municipio, dove è stato smantellato il chiosco delle informazioni e sostituito con il più ampio, ma meno visibile, ufficio di Via Pieroni. Ci risulta che la piantina che lì viene distribuita manchi di indicazioni utili quali le linee degli autobus, i parchi pubblici, gli shopping center, i punti di imbarco del battello e del city sightseeing, i numeri dei servizi di accompagnamento turistico e persino l’ubicazione della casa di Modigliani. Per non parlare dei cartelli stradali, più adatti ad una caccia al tesoro che ad una visita della città. Il museo Fattori chiude dalle 13.00 alle 16.00, perché la siesta qui è un obbligo per tutti, e sempre in quella fascia oraria guai ad avere bisogno di una toilette, parola guarda caso straniera, quindi a noi aliena. Eppure non sarebbe difficile trovare dei punti dove mettere dei bagni pubblici, che (come a Pisa) potrebbero essere gestiti da extracomunitari che in questo modo possono ricavare quelle poche risorse che ridurrebbero la necessità di dedicarsi all’abusivismo commerciale. Non parliamo dei negozi perché, pur con rimarchevoli eccezioni, sappiamo bene dalle cronache la difficoltà di trovarne uno aperto nei giorni festivi. Fortunatamente non tutto va male. Il sito ufficiale del turismo a Livorno è in tre lingue ed è efficace. Poi abbiamo visto che comunque, pur in questo panorama, abbiamo persone che lavorano e si impegnano ogni giorno per favorire il turismo. A loro va il merito più grande di continuare a credere nelle potenzialità di questa città. Eppure avremmo moltissimo da offrire. Basta che ci crediamo tutti.
Cristiano Toncelli Progetto Per Livorno
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