Nogarin, la benevolenza è terminata ora governi!

Le domande vere, alle quali le elezioni di giugno hanno cercato di rispondere, erano drammaticamente chiare: a livello nazionale si cercava un leader che potesse intervenire efficacemente sui problemi strutturali del sistema-paese per uscire finalmente dalla crisi del 2008. Anche a livello locale si è cercato di individuare un nuovo gruppo dirigente che potesse rispondere alla proposta politica, ormai priva di mordente, di quella classe dirigente che tradizionalmente occupava le posizioni chiave a Livorno da molte decine di anni. Nessuno può dire fino a che punto, però, l’inattesa investitura del M5S, sia politicamente derivata dalla conoscenza e dalla condivisione del suo programma o dall’apprezzamento dei candidati grillini, od al contrario sia dipesa dalla semplice volontà politica di togliere la fiducia ad una classe dirigente che appariva poco credibile, refrattaria alla modernizzazione culturale ed impreparata.

Per questo, la benevolenza con la quale si è osservato l’avviarsi dell’azione del Sindaco, sin dalla folkloristica scelta degli assessori, è apparsa giustificata. Dopo due mesi, questa benevolenza si scontra con la maldestra azione di governo e con la scarsa capacità di gestire un ruolo istituzionale. Eppure noi crediamo che, nonostante gli errori commessi e che commetterà Nogarin, la possibilità che viene offerta oggi alla città è quella di ridisegnare la propria classe dirigente, i propri obiettivi, i propri progetti. Un’opportunità irripetibile. Ma deve essere esercitata con responsabilità politica e civica. Non siamo d’accordo con il PD di pensare che, di fronte ad una sconfitta elettorale, ci sia un errore di comunicazione od un’incomprensione degli elettori e non una mancanza totale di risposte ai bisogni di noi cittadini a partire dalla coalizione presentata. La responsabilità civica è quella di accogliere questa domanda di un nuovo progetto di città, un nuovo percorso di costruzione della classe dirigente e una nuova voglia di partecipare e controllare l’agire politico. Per questo, in questi giorni, abbiamo dialogato con ASA, ribadito che è patetico vendere per nuove idee vecchie e magari già inserite nella programmazione, è velleitario promettere ciò che non si può fare.

In modo analogo, è patetico, come fa il PD locale e gli altri partiti di governo sconfitti, cercare di convincersi che l’unico scopo di questa parte della storia di Livorno sia da dedicare a far sentire gli elettori in colpa per aver scelto un personaggio e una proposta politica come quella di Nogarin e del M5S. E nel frattempo, disimpegnarsi dalla città, pensare alle elezioni regionali, alle misere lotte di potere interno o simili amenità.

Occorrerà invece, per responsabilità politica e civica, promuovere proposte, riflettere anche più a lungo termine sulla città. Aumentando gli sforzi per governare il cambiamento e rispondere alle domande poste dalle recenti elezioni, controllando l’azione di governo e stimolando le scelte giuste, stando sempre dalla parte dei cittadini e avendo sempre presenti, con realismo e senso di identità, le potenzialità non trascurabili della nostra città.

Marco Ristori
Portavoce Livorno Democratica

Riproduzione riservata ©