Cgil: “Il rilancio dell’agricoltura parte dalla buona occupazione”

La Flai Cgil provincia di Livorno esprime disappunto per non essere stata coinvolta nell’iniziativa organizzata dalla Regione Toscana “Agricoltura e sviluppo rurale in Val di Cornia”, tenutasi a Venturina e durante la quale si è discusso del rilancio del territorio attraverso lo sviluppo del settore.
“Parlare di politiche di sviluppo e rilancio del settore – chiarisce Michele Rossi, segretario territoriale della Flai – escludendo ogni rappresentanza dei lavoratori è quantomeno singolare, dopo che, in primavera, avevamo denunciato le criticità e il disagio dei lavoratori di quelle terre”.
Un incontro a senso unico tra Regione e associazioni datoriali dell’agricoltura, da cui è stata completamente esclusa la voce dei lavoratori “Non entriamo nel merito della polemica politica – sottolinea Rossi – da parte nostra, comunque, ci sembra una gravissima mancanza l’esclusione delle rappresentanze dei lavoratori agricoli da una discussione sul rilancio economico del territorio attraverso agricoltura e agriturismo, di cui l’operato dei lavoratori, ribadiamo ancora vittime di sfruttamento in molti casi, è il cuore pulsante”.
E’ soltanto di qualche giorno fa la denuncia di Rassegna, che cita la ricerca della European House-Ambrosetti, la quale, basandosi sui dati forniti dalla Flai Cgil Nazionale, ha stimato che, in Italia, oltre 400 mila lavoratori dell’agricoltura sono vittime di caporalato e guadagnano 2 euro e 50 centesimi l’ora “Non vogliamo drammatizzare – conclude Rossi – affermando che nel nostro territorio il caporalato sia un fenomeno diffuso, ma certamente anche sul territorio persistono situazioni di sfruttamento. Non si può pensare di rilanciare un settore, senza discutere di buona occupazione e senza guardare il lavoro attraverso gli occhi di chi lo svolge quotidianamente”.

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