Parco Inclusivo, domenica taglio del nastro

L'iniziativa porta la firma dell'ormai noto gruppo dei Camminatori Folli

di Giulia Vicari

Domenica 31 maggio, dalle 16, al parco Pertini (ex Parterre) si terrà l’inaugurazione del primo parco giochi inclusivo di Livorno, dove bambini disabili e non potranno giocare insieme. L’iniziativa è stata portata avanti dagli ormai noti Camminatori Folli, un gruppo livornese che gira il mondo a piedi senza nessuna particolare preparazione, con il contribuito di tutta la cittadinanza e del Comune di Livorno. La raccolta fondi, iniziata il 9 ottobre, si è conclusa il 1° maggio con il raggiungimento la cifra di 37.000 euro.

L’idea nasce dalla storia di due mamme di Santarcangelo di Romagna che per 3 anni hanno lottato per raccogliere fondi per riuscire a installare almeno un gioco inclusivo nei parchi. Oltre a lottare per il “loro parco” sono però riuscite a creare un movimento in Italia, tramite un blog, dove si danno indicazioni su come realizzare queste iniziative. I Camminatori Folli sono stati entusiasmati da questa idea e da lì è nato il viaggio Lapponia con raccolta di fondi per questo parco. La scelta è ricaduta sul Parterre, dove i Camminatori sono cresciuti, perché è parco grande e visitatissimo ma anche già adibito a ingressi per disabilità, quindi era più semplice da riadattare.

Il parco sarà composto da un’area di 180 metri quadri dove saranno presenti molte strutture inclusive. Oltre ai giochi saranno presenti anche dei tavoli, sia per ragazzi disabili che non, e tutta l’area giochi sarà contornata da panchine per gli accompagnatori. Per la posizione del parco giochi inclusivo è stata scelta un’area baricentrica rispetto agli altri giochi, all’interno quindi di una parte del parco con giochi già esistenti. Il materiale è stato fornito dalla ditta Legnolandia, specializzata nel settore e nella fabbricazione di questi giochi e premiata da Legambiente con la bandiera verde.

“È un’estrema soddisfazione trovarsi qui oggi a conclusione di questo percorso che, in meno di 9 mesi da quando ci siamo incontrati con i Camminatori Folli, ci ha portato a poter dare alla nostra città questa primizia – afferma l’assessore all’urbanistica Alessandro Aurigi – in Italia ci sono veramente pochi parchi inclusivi funzionanti, per cui Livorno in questo modo si mette all’avanguardia. È stato un percorso veramente stimolante perché l’entusiasmo dei Camminatori Folli ha coinvolto tutti, ci siamo spesi al massimo per portare a compimento l’iniziativa. Chiaramente il lavoro più importante lo hanno svolto loro che con l’entusiasmo che ci hanno messo e con decine di iniziative hanno coinvolto la città, la quale ha partecipato in maniera straordinaria e questo non può che far piacere. La risposta della cittadinanza verso questa iniziativa è stata calorosa e molto concreta e ha inoltre permesso di arrivare a raccogliere tutti i soldi necessari”. “Spero che questo esempio venga ripreso da altre iniziative – continua – e ci siano altre occasioni in cui la cittadinanza e l’amministrazione pubblica possano collaborare con la finalità di portare un contributo di crescita a questa città. Non sarebbe male creare nuove aree inclusive in tutti i parchi e, economicamente permettendo, la volontà c’è”.

“In nove mesi abbiamo partorito un figlio – spiega Stefano Santomauro, presidente dei Camminatori Folli -sono stati lunghi e non semplicissimi anche perché noi non siamo organizzatori di eventi e non siamo associazioni nate per raccogliere fondi. Ci siamo imbarcati in questa avventura dopo il viaggio in Lapponia con l’idea di raccogliere una cifra molto alta per la realizzazione di un parco inclusivo di cui non sapevamo niente, ci siamo fatti anche una cultura perché comunque abbiamo conosciuto tante ditte, mamme e associazioni che in altre parti di Italia stanno combattendo per mettere anche solo un’altalena. I camminatori sono abituati a fare cose incredibili partendo un po’  a caso, e il consiglio che ci teniamo a dare quando ci si imbarca in queste avventure è proprio questo, un po’ di sana incoscienza. Proprio questa incoscienza ha fatto partorire dopo 9 mesi, questo parco, e vederlo dal primo giorno ci ha emozionato. È stata una partecipazione grande e non solo nostra, tutti i soldi raccolti sono figli dei cittadini, chi ha ditta, chi ha associazione o da famiglie. Non passava giorno che non ci invitassero da qualche parte a compleanni, battesimi, manifestazioni, siamo andati ovunque, sempre con l’idea che il contributo di uno, anche piccolo, potesse essere un mattoncino che andava poi a costruire il parco”.
“Siamo orgogliosi di poter dire che il parco ha delle esclusività incredibili – continua – innanzi tutto è il primo parco autofinanziato d’Italia e i Camminatori Folli, dopo che si sono chiesti a chi poteva essere dedicata l’area giochi e dopo essersi confrontati anche con l’amministrazione e aver sentito la figlia, hanno deciso di dedicarla a Luciano Vizzoni, pediatra scomparso qualche mese fa. Il parco sta destando interesse in tutta Italia, il giorno dell’inaugurazione verranno le troupe della Rai, di tv 2000, ci stanno arrivando telefonate da altre città, da Roma, da Bari, da Udine, Lecco, Palermo, Lecce, da persone che vogliono avere i loro parchi, quindi Livorno è vista sotto quest’occhio con grande ammirazione. La festa del 31 maggio è per noi un momento in cui vorremmo davvero che fosse la città che partecipa. Lo scopo del parco inclusivo è quello di essere un parco per tutti, bambini normodotati e con disabilità, ma soprattutto bambini che giocano insieme.
Il 31 maggio il parco sarà chiuso fino alle 16; a quel punto verrà aperta l’entrata in via della Meridiana (dove c’è il parcheggio che sarà adibito per quel giorno ai portatori di handicap) ed entreremo, un piccolo fan, Giulio, taglierà il nastro,  e poi inizierà la festa. Il cancello di viale Carducci verrà aperto alle ore 17”.

“Il concetto di inclusività in Italia non è chiaro per niente – specifica Stefano Santomauro – il concetto di inclusività, consiste in un cesto, che è un’altalena con una rete sotto dove il bambino che non può camminare viene posizionato insieme ad altri bambini e si muove insieme a tutti quanti, quello è inclusività al 100% cioè abbandonare la carrozzina e giocare con gli altri. C’è anche un’altra altalena, per ragazzi un po’ più grandi che sono più difficili da alzare, dove è permesso l’ingresso della carrozzina. Ci monteranno anche altri bambini ma è proprio questo il bello. Ci sono anche giochi ad altezza per un bambino in carrozzina e poi giochi per ragazzi che non possono sentire e per non vedenti”.
“Vorrei che questo fosse un esempio di come si può arrivare a raggiungere un piccolo sogno – aggiunge il Sindaco Filippo Nogarin – e sono felice e onorato di aver partecipato a questo sogno fin dall’inizio. Ciò che mi ha convinto e che ha convito la giunta è stato proprio il concetto di inclusività che supera le barriere, non si va a mettere all’interno del parco un gioco che mette solamente sul solito piano il bambino normodotato e quello disabile, ma si cerca un opportunità di gioco per tutti. È questa la parte che veramente è oltre, un concetto che va più in là, anche in quelle postazioni per bambini disabili possono giocare tutti ed è questo il futuro che noi vogliamo per la città di Livorno, che sia una città per tutti.”

Questi sono i nomi dei Camminatori Folli: Stefano Santomauro, Riccardo Centelli, Alessio Sampaolo, Emiliano Biagi, Emiliano Contini, Massimo Montuori e Gianluca Lomi.

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