Tutti al museo Fattori, domenica ingresso gratis
Domenica 7 febbraio, prima domenica del mese, ingresso gratuito. Alle ore 16, presentazione del libro “ Ho inciampato e non mi sono fatta male” di Mirian Rebhun
Domenica 7 febbraio, prima domenica del mese, il Museo “G.Fattori” di Villa Mimbelli sarà aperto gratuitamente al pubblico. In orario 10-13 e 16-19 si potrà alle visitare la collezione civica, così come assistere (ore 16, Sala degli Specchi, primo piano della Villa) alla presentazione del libro “Ho inciampato e non mi sono fatta male” di Mirian Rebhun; appuntamento inserito nel programma del Giorno della Memoria.
I visitatori avranno modo di vedere la collezione civica permanente, dislocata sui tre piani della Villa, che conta le grandi tele di Giovanni Fattori e di altri esponenti della corrente dei Macchiaioli (Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca, Giovanni Boldini ed altri). Senza contare illustri post-macchiaioli come Eugenio Cecconi e Vittorio Corcos, nonché divisionisti come Benvenuto Benvenuti e Plinio Nomellini. Al primo piano si potrà visitare anche la saletta Osvaldo Peruzzi, con 6 opere dell’illustre futurista livornese, in parte donate dagli eredi alla morte dell’artista
Si potrà inoltre visitare uno speciale allestimento di arte sacra a piano terra. In esposizione tre tavole del XV secolo raffiguranti appunto immagini sacre. Si tratta della “Adorazione del Bambino” o “Madonna Dantesca” (tempera su tavola, metà secolo XV) del Maestro della Natività di Castello. L’opera di proprietà del FEC( Fondo Edifici di Culto del Ministero degli Interni) in origine era collocata nella chiesa di San Giovanni e fu trasferita nei depositi del Museo proprio per motivi di sicurezza. Dopo il suo restauro da parte della Sovrintendenza , con un atto di comodato stipulato tra il Comune di Livorno e la Prefettura, organo decentrato del Ministero degli interni, è stata collocata a tempo indeterminato presso il Museo per essere esposta al pubblico. In questo periodo la preziosa tavola è collocata accanto alla “Madonna col Bambino” (tempera su tavola a fondo oro, metà del XV secolo) di Alvaro di Pietro Pirez da Evora e alla “Crocifissione” di Neri di Bicci , attualmente in restauro.
Sala degli Specchi (ore 16) presentazione del libro “Ho inciampato e non mi sono fatta male” di Miriam Rebhun, nipote di vittime dei campi di sterminio. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Amicizia Ebraico-Cristiana Livorno “Miranda Schinasi”.
«Io sono una testimone di seconda generazione, non ho vissuto la guerra, non sono una sopravvissuta allo sterminio, ma sono figlia ed erede del nazismo e delle leggi razziali fasciste». Così inizia il delicato e umanissimo libro di memorie di Miriam Rebhun, “Ho inciampato e non mi sono fatta male. Haifa, Napoli, Berlino. Una storia familiare” In uno straordinario viaggio a ritroso tra l’Europa e il Mediterraneo, la Rebhun, ebrea napoletana cresciuta ad Haifa, nei trepidanti inizi dello Stato di Israele, ricostruisce le illusioni, le tragedie, le speranze di tre generazioni di ebrei”.
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