Le lavoratrici di ferro dell’azienda “rosa” si ritrovano
Nel settembre del 1963, in pieno boom economico, due giovani imprenditori livornesi Barnini e Cassuto, crearono una piccola azienda dal nome strano “Barcas” (acronimo dei loro cognomi). Una piccola impresa di confezioni femminili che prese avvio nei locali di una villa a Antignano, abitazione di uno dei due. Fu un successo che in breve temo portò ad ingrandirsi trasferendosi nei locali di via di Popogna: una vera e propria fabbrica immersa nel verde che tutto sembrava meno che un luogo di lavoro .
Questa fabbrica aveva una sua peculiarità, era una fabbrica di donne, il 90% della manodopera era costituita da personale femminile,uno specifico che ha avuto un suo percorso nella conquista di diritti e di crescita consapevole del ruolo di ognuna. Sono stati anni di lavoro e di emancipazione, di battaglie e di conquiste; l’applicazione del contratto nazionale, la mensa, il trasporto gratuito…anni di fatica ma anche di allegria, ragazze giovanissime e donne adulte che hanno condiviso vittorie ma anche sconfitte. I licenziamenti, la crisi degli anni ’80 che si conclude con il fallimento e la nascita della cooperativa Giulia 85.
Da questo vissuto, da questo intrecciarsi di vite e di esperienze cosi profonde, nasce il desiderio di ritrovarsi ancora, nonostante gli anni che passano e il quotidiano vivere diverso di ogni donna.
Chi in pensione da tempo, chi ancora al lavoro grazie alla Fornero, chi nonna a tempo pieno, chi ancora a casa con genitori oramai vecchissimi, tutte più o meno con qualche ruga in più, ma belle ancora come allora, come quando da giovani donne con il fiore tra i capelli partecipavano fiere e orgogliose del loro essere “lavoratrici” agli scioperi, aprendo quasi sempre il corteo.
Il 13 maggio scorso queste fantastiche donne si sono incontrate al Bar Mille606 a Porta a Terra per il terzo appuntamento a cadenza più o meno quinquennale. Le lavoratrici di Barcas hanno riso, cantato, ricordato il passato ma con uno sguardo verso il futuro perché loro sono quelle che ” non si arrendono mai”.
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