Garibaldo Benifei compie 102 anni, ex partigiano e memoria storica della città

Il Comune di Livorno non dimentica i compleanni dei propri centenari o ultracentari, i cittadini che hanno tagliato e, in molti casi, anche superato il traguardo del secolo di vita.
A maggior ragione non dimentica Garibaldo Benifei (oggi presidente onorario di ANPPIA nazionale e di ANPPIA di Livorno) che, 102enne, rappresenta per la città la memoria storica, un testimone prezioso della Livorno antifascista. Garibaldo, 31 gennaio, compirà 102 anni; è nato infatti il 31 gennaio del 1912 a Campiglia Marittima da cui fuggì con la famiglia antifascista per sottrarsi alle persecuzioni degli squadristi. Come ogni festeggiato centenario livornese, Garibaldo Benifei riceverà da parte del Sindaco Alessandro Cosimi una scatola di cioccolatini con un biglietto di auguri di cui trasmettiamo il testo: “Caro Garibaldo, in qualità di Sindaco sono formalmente ad esprimerti gli auguri miei personali e quelli dell’Amministrazione in occasione di questa importante ricorrenza. Desidero però aggiungere in qualità di uomo un filiale abbraccio ad una persona tanto preziosa per questo territorio e, se mi consenti, con un portato simbolico davvero significativo. Con grande affetto Alessandro Cosimi”.

Biografia – Garibaldo Benifei (presidente onorario di ANPPIA – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti di Livorno e presidente onorario di ANPPIA nazionale). Di famiglia antifascista, nel 1922 fu costretto a lasciare Campiglia con i suoi, che si sottrassero così alle persecuzioni degli squadristi. A 12 anni dovette abbandonare la scuola e cercarsi un lavoro. Entrato nel 1931 nell’organizzazione comunista clandestina, due anni dopo fu arrestato. Picchiato dalla polizia, fu condannato a un anno di reclusione per attività sovversiva. Rinchiuso nel “Palazzo dei Domenicani” di Livorno, ebbe modo di conoscere il futuro Presidente Sandro Pertini. Non poté, invece, rivedere sua madre che, gravemente malata al momento dell’arresto di Garibaldo, era deceduta durante la detenzione del figlio. Benifei, che liberato aveva trovato lavoro come operaio in una fabbrica di radiatori, fu di nuovo arrestato nel 1939 e condannato dal Tribunale speciale a 7 anni di carcere. Dalla prigione di Castelfranco Emilia uscì soltanto un mese dopo la caduta di Mussolini. Dopo aver partecipato alle riunioni della “Concentrazione antifascista”, dalla quale sarebbe sorto il CLN di Livorno, entrò nella Resistenza. Partigiano sino all’estate del 1944, quando Livorno si liberò dai nazifascisti, Benifei poté finalmente coronare il progetto di sposare la partigiana Osmana Benetti, conosciuta nell’ottobre del 1943.
Il loro fu il primo matrimonio civile celebrato a Livorno e Bonifei tornò a lavorare come operaio, ma sempre impegnandosi nell’attività politica. È stato infatti membro del Comitato federale livornese del PCI, presidente di quella Federazione provinciale delle cooperative. In tutti questi anni si è speso anche in associazioni di volontariato e, soprattutto, si è impegnato a testimoniare con i giovani sui valori di giustizia e libertà che sono stati alla base della lotta antifascista e della Resistenza. Presidente a Livorno dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, Benifei è autore del libro Per la libertà, edito nel 1996. Nel 2007 a Garibaldo Benifei è stata consegnata la “Livornina d’oro”, uno dei più importanti riconoscimenti della Città di Livorno. Per i suoi 100 anni la città gli riservò una festa a sorpresa al Teatro delle Commedie con la presenza di numerosi artisti che portarono il loro contributo di poesia e musica come regalo di compleanno.
Il 31 gennaio, alle ore 17, al Circolo Arci La Rosa (via dell’Ardenza) l’associazione ANPPIA organizzerà per Garibaldo Benifei una festa di compleanno .

Gli auguri della Regione Toscana. “La tua vita, degna di un romanzo, può insegnare molto a tutti noi. I valori di giustizia e libertà per i quali tanto hai combattuto devono essere d’esempio per le nuove generazioni. La nostra società, per non perdersi, ha bisogno proprio di quei nobili ideali che tu hai sempre difeso”. Con queste parole il presidente della Regione Enrico Rossi ha inviato, con un telegramma, gli auguri suoi e di tutta la giunta a Garibaldo Benifei per l’eccezionale traguardo. Si unisce a lui l’assessore Gianfranco Simoncini, che ricorda l’ex partigiano come “Un combattente di 102 anni, memoria storica di Livorno, la cui lunga vita si ispira a quei valori di libertà e giustizia sociale che sono e continuano ad essere gli stessi sui quali si fonda la nostra democrazia, quelli che fanno di Livorno e della Toscana la terra democratica e solidale che oggi conosciamo”. Nato il 31 gennaio 1912 a Campiglia Marittima, cresciuto in una famiglia antifascista, fin dall’adolescenza fu perseguitato e poi più volte rinchiuso in carcere per il suo impegno contro il regime. Entrato in clandestinità nelle fila del Partito comunista e poi nelle fila della Resistenza, è stato nel Comitato di liberazione della città di Livorno. Dopo la fine della guerra Benifei tornò a lavorare in fabbrica, dove era entrato giovanissimo e ad impegnarsi attivamente alla vita politica e sindacale. “Grazie per il tuo sguardo intelligente e appassionato sulla storia e sulla società livornese e la tua testimonianza, oggi più che mai preziosi”, conclude Simoncini stringendolo, a nome dell’intera Toscana in un caloroso abbraccio.

 

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