Poiana ferita dallo sparo di un bracconiere
Personale del Nucleo Operativo Speciale (NOS) del Corpo forestale dello Stato di Cecina (LI) ha avuto in consegna da un privato un esemplare di poiana (Buteo buteo), trovato a terra a Bibbona ed incapace di volare per le ferite alle ali. Il rapace è stato trasferito al C.R.U.M.A. di Livorno, centro veterinario specializzato nel recupero dell’avifauna, dove sono state riscontrate lesioni e una frattura all’ala destra causata da un colpo di arma da fuoco. Il bracconiere, nel caso specifico, avrebbe deliberatamente sparato sul grande rapace, la cui caratteristica sagoma spesso si staglia maestosa sui cieli di Toscana, per nulla scambiabile con le varie specie oggetto di caccia. Al centro di recupero di Livorno, gestito dalla L.I.P.U., la poiana si è venuta a trovare in compagnia di molti altri rapaci raccolti feriti in questo periodo, tra cui ben cinque falchi pellegrini, tutti provenienti dalle campagne livornesi e pisane, vittime di episodi di bracconaggio. E’ bene ricordare che gli uccelli rapaci, sia diurni che notturni, sono “particolarmente protetti” dalla Legge sulla caccia (L. 157/1992) e chi li uccide, oltre ad un gesto stupido, commette un reato penale. Il caso è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria. Il Corpo forestale dello Stato fa appello al senso di responsabilità dei cacciatori, per fronteggiare ed isolare il malcostume venatorio. Occorre evitare il ripetersi di casi simili, che molto nuocciono alla conservazione della fauna, già rarefatta in natura, come pure all’immagine del nostro Paese al di fuori dei confini nazionali.
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