Esami medici e ticket, storie di ordinaria disorganizzazione
Faccio parte dei numerosi pensionati livornesi che dopo aver lavorato con coscienza una vita, “dovrebbero” avere il diritto a qualche anno sereno pur convivendo come tutti con qualche problemino di salute. Tutto invece contribuisce a innervosirci e a mettere a dura prova la nostra resistenza. In data odierna, martedì 30 settembre, alle 8 mi sono sottoposta ad agoaspirato in Endocrinologia. Personale gentile, capace e il dottor Barbaro come sempre bravissimo, ma questo non c’entra. Mi danno due fogli per pagare 2 ticket di 38 euro l’uno da riportare lì. Semplice, ci sono i totem e le macchine per pagare, mi sono detta, viste le 100 e più persone presenti al poliambulatorio… non l’avessi mai fatto!
Si sa che al poliambulatorio o hai il bancomat o niente da fare però anche quello stamani non andava bene, vado in Radiologia e una signora mi dice che è momentaneamente fuori servizio anche quello,mi sposto al pronto soccorso e non dava resti quindi niente da fare neanche lì. Sfiduciata ma decisa a fare il mio dovere, torno al Poliambulatorio rassegnata a fare una lunga fila ma c’era veramente il mondo di persone! Decido così di andare al distretto di Fiorentina, meno fila e riesco finalmente quasi con gioia, a pagare i miei 76 euro! Non era finita, torno in ospedale e consegno le ricevute in Endocrinologia da dove ero uscita 3 ore e mezzo prima. Non c’è male per un’arzilla signora di 70 anni, vero? Per concludere questo mio sfogo, se lo vorrete pubblicare, la domanda è sempre la stessa.. viviamo in Italia o nel Terzo Mondo? Questi non occasionali, purtroppo, disservizi sono una macchia e una vergogna per un Paese certamente bellissimo come il nostro, ma veramente poco civile…
Vi saluto distintamente
Karin Scholzel Falorni
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