Multa, dimentica 20 cent e paga 40 euro
di gniccolini
Dura lex sed lex, legge spietata ma pur sempre legge. Ecco una classica storia all’italiana dove la burocrazia non si piega al buonsenso. Paga 20 centesimi di meno una multa e per tutta risposta arriva una sovrattassa di 40 euro. E’ questo quanto è accaduto alla livornese Michela Russo rea di aver parcheggiato sulle strisce pedonali in via Bengasi nel giugno scorso. Errore che gli è costato caro. Già perché sotto il tergicristallo ecco spuntare un foglio rosa con un bel verbale da 58,80 euro da pagare entro cinque giorni per non incorrere in una sanzione maggiorata del 30%. E così Michela Russo paga entro i termini indicati per evitare la multa a prezzo “intero”. Unico neo: nel pagare il bonifico commette un errore probabilmente dettato dalla disattenzione. Invece che digitare sulla tastiera del suo computer mentre emette il bonifico 58,80 euro, sbaglia e digita 58,60 euro. Venti centesimi in meno di quanto richiesto dal corpo della Polizia Municipale per l’infrazione commessa.
Un piccolo errore che però adesso Michela Russo deve pagare salato in quanto circa un mese dopo le arriva a casa una multa maggiorata di 39,90 euro. “Mi sono subito stupita – racconta a Quilivorno.it la protagonista di questa vicenda- in quanto avevo già pagato la multa un mese prima ed ero sicura di averlo fatto. Così ho subito mandato una raccomandata alla Municipale con tanto di bonifico emesso dicendo che la sanzione era già stata saldata. Di risposta ho ricevuto questa lettera che vi ho inviato volentieri (quella che abbiamo pubblicato qui in pagina ndr) in cui il dirigente Stefano Cresci, sottolinea come il versamento risulti insufficiente perché mancavano 20 centesimi ed essendo trascorsi cinque giorni adesso ho due mesi di tempo da questa notificaper pagare 39,90 euro per completare il pagamento della multa”.
Una storia che fa sorridere amaramente e che ha fatto indignare Michela Russo. “Porterò questa storia dal giudice di pace. L’errore che ho commesso è platealmente fatto in buonafede. Una mera distrazione. Figuriamoci se ho omesso volontariamente di pagare 20 centesimi. A che pro? Dovrebbero premiare invece il fatto che ho pagato entro cinque giorni. Invece mi trovo a combattere con questi inghippi burocratici. Ho scritto anche a Striscia la Notizia, questa storia non può finire così”.
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