Romano (Idv): Aziende partecipate, Livorno abbandoni le fusioni fallimentari
In passato ho avuto occasione di criticare alcune decisioni del sindaco Nogarin, ma la direzione che sembra voler prendere l’amministrazione comunale rispetto alla gestione dei servizi pubblici locali merita a mio parere un sostegno convinto.
Mi riferisco al segnale lanciato con l’approvazione in Consiglio della strategia che prevede l’uscita di AAMPS dalla società di area vasta Retiambiente, creata appositamente per privatizzare la gestione dei rifiuti e consegnarla agli appetiti delle lobby pro-inceneritori. Già nel 2011, rifiutandomi di votare a favore di questa fusione, segnalai gli art. 14 e 16 dello statuto di Retiambiente, che con il trucco della maggioranza qualificata lascia ai soci privati di minoranza il potere decisionale perfino su aumenti tariffari e licenziamenti selvaggi.
Allo stesso modo il Comune dovrebbe riflettere sui risultati del CTT che si è mangiato ATL, un’altra fusione alla quale mi opposi con forza. Pistoia, che è invece uscita dal CTT, quest’anno ha visto addirittura produrre un attivo di bilancio dalla sua azienda di trasporto pubblico. Altro che i disastri causati dall’isolamento che venivano minacciati!
Venendo all’acqua, il socio privato che guida la gestione di ASA è passato attraverso ripetute fusioni che hanno allontanato il controllo da Livorno, prima a Genova (AMGA), poi a Torino (Iride), ora in Emilia (IREN), domani forse a Milano, visto che si lavora all’unione con la lombarda A2A. Ad ogni fusione, puntualmente aumenti di tariffe e di debiti, ma non di efficienza.
A queste condizioni, tornare all’isolamento sarebbe di gran lunga il “male” minore, tutt’altro che inevitabile poi se Livorno uscisse finalmente con le sue aziende dalla CISPEL, cinghia di trasmissione tra partiti, privati e istituzioni, per creare una rete di comuni intenzionati a rispettare finalmente gli esiti del referendum.
Andrea Romano – IDV Livorno
Riproduzione riservata ©